Ricciardi ha invocato un lockdown totale? Le nuove varianti sono già in Italia e vogliono dire quasi certamente più infezioni e più problemi. E purtroppo la conclusione non può che essere qualcosa di simile alla soluzione paventata dal collega Ricciardi. Mi fa zero piacere dire questa cosa, però temo che sia nelle evidenze e riflette quelle che sono state le esperienze della Francia e dell’Inghilterra prima di noi”. Così, nel programma “Il mio medico”, su Tv2000, Massimo Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, commenta la proposta avanzata dal consigliere del ministero della Salute, Walter Ricciardi.


E aggiunge: “Il sistema della divisione dell’Italia per zone regionali colorate non sta funzionando. E la prova è nei fatti. Il problema più grave per noi è quello di non riuscire a fare una campagna vaccinale vasta e rapida: prima vacciniamo in modo massiccio, meno avremmo da chiudere o da tenere attività chiuse. Però non è da oggi che molti addetti ai lavori, quelli veri, affermano che una chiusura importante accompagnata da una campagna di vaccinazione vasta e rapida – continua – possa essere l’unica cura che in questo momento avremmo per uscire da questa situazione. Ricordo che una vera e propria terza ondata può essere data proprio da una variante particolarmente incontenibile. Io mi auguro che non ci sia questa eventualità, ma dobbiamo evitare il più possibile che il virus circoli e fare il possibile per vaccinare più persone in tempi brevi”.

L’infettivologo, infine, si sofferma sul vaccino AstraZeneca: “E’ il più chiacchierato di tutti come efficienza, ma, in realtà, alla luce degli ultimissimi dati finalmente pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet, ha una performance migliore di quanto si pensasse. Quindi, senza se e senza ma, più persone vacciniamo, prima facciamo, meglio è. Molti medici non si sono voluti vaccinare con AstraZeneca? Ritengo che sia un atteggiamento snobistico – chiosa – Se non avessi fatto il vaccino Pfizer, mi sarei vaccinato con AstraZeneca pur sapendo che questo vaccino risulta meno efficace. Ricordo che per le persone relativamente giovani, sotto i 55 anni e in buona salute, questo vaccino dà performance molto molto buone. Quindi, non credo che debbano esserci questi atteggiamenti che definirei ‘choosy’, usando una parola utilizzata già una volta in maniera non gradita da un ministro per un’altra storia (Elsa Fornero, ndr)“.

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