“So che molti dei nostri attivisti e parlamentari sono delusi”. Inizia così l’intervento di Roberto Fico rivolto alla base M5s e ai colleghi che in queste ore contestano la decisione di appoggiare il governo Draghi. Il presidente della Camera, che nei giorni scorsi ha seguito in prima persona le mediazioni per la nascita del nuovo esecutivo, ha scelto di parlare dopo gli interventi di Beppe Grillo e Davide Casaleggio per spingere perché il Movimento resti compatto. “Comprendo il malumore di chi non digerisce certe scelte e di chi nutre perplessità rispetto a decisioni che appaiono in contrasto con il nostro percorso. Ma dobbiamo adottare un cambio di prospettiva drastico, perché il momento lo richiede”. Un “cambio di prospettiva” che ricorda “la transizione dei cervelli” chiesta da Grillo in un post pubblicato il giorno del giuramento del governo Draghi. “La fase che si apre ora deve essere di costruzione, responsabilità, lungimiranza e avrà al centro temi che sono cari al Movimento: sostenibilità, ambiente, beni comuni, transizione energetica”, ha detto ancora Fico. Sono ore molto delicate nel Movimento: il fronte dei contrari si muove per riuscire a coinvolgere più parlamentari possibili in vista del voto in Aula. I capigruppo sono al lavoro per cercare una mediazione e la proposta di Davide Casaleggio di “astenersi” per evitare la spaccatura, non dispiace a chi ha molte perplessità, ma non vuole lo strappo.

So che molti dei nostri attivisti e parlamentari sono delusi. Comprendo il malumore di chi non digerisce certe scelte e…

Pubblicato da Roberto Fico su Lunedì 15 febbraio 2021

Il presidente della Camera ha anche voluto rispondere a chi dice che il “super ministero green” chiesto da Beppe Grillo non c’è perché nel ministero non è stato accorpato anche il dicastero dello Sviluppo economico. Lo stesso Davide Casaleggio, in un post pubblicato ieri su Facebook, ha parlato del fatto che sono arrivate “in media una email al minuto sulla mancata costituzione del Superministero”. Secondo Fico invece, è una ricostruzione sbagliata: “Il nuovo super ministero c’è. Avrà competenze e perimetro che prima non esistevano. Tutto ciò che riguarda l’energia confluirà nel ministero della transizione ecologica, assieme all’ambiente. Un cambio di prospettiva storico. Storico, al di là come la si pensi e delle idee politiche di ciascuno. Perché significa che scelte politiche fondamentali per il futuro del Paese da domani dovranno essere filtrate attraverso la lente ambientale, ecologica, e della transizione”.

E Fico promuove anche la decisione di affidarlo a Roberto Cingolani, nome che ha fatto lo stesso Grillo nel corso delle trattative. “A far tutto questo sarà una personalità di alto livello, senza etichette né appartenenze, garanzia per tutti”, si legge ancora nel post di Fico secondo il quale il cambio di passo portato dalla nascita del nuovo dicastero “significa gestire, nel rinnovato dicastero, le infrastrutture e le reti di trasmissione energetiche, significa disegnare il futuro legato all’idrogeno, dunque i progetti che intendiamo mettere in cantiere oggi per la decarbonizzazione. Significa energie rinnovabili e relativi impianti, un tema che ha attraversato la nostra storia e ci ha plasmato come Movimento. E significa mobilità sostenibile”. E aggiunge: “La sfida ambientale che abbiamo davanti richiede nuovi processi, nuove soluzioni organizzative nella mobilità, e soprattutto innovazione tecnologica, apporto dell’intelligenza artificiale finalizzata alla riduzione delle emissioni e al miglioramento della qualità della vita di tutti noi”.

Inoltre, ha scritto ancora Fico, il nuovo ministero della Transizione ecologica sarà accompagnato da “altri due tasselli”: ovvero due ministeri che Fico ritiene di garanzia perché in mano a due nomi del Movimento 5 stelle. Da un lato “il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche in questo caso con una figura per noi di garanzia e di alto profilo, che avrà il compito di mettere in cantiere i progetti delle infrastrutture di domani”. Ovvero Enrico Giovannini. Mentre il secondo tassello è Stefano Patuanelli, ex ministro dello Sviluppo economico e trasferito all’Agricoltura: “Dall’altro le politiche agricole, un ministero importantissimo, dove si prendono decisioni fondamentali per il presente e il futuro. Agricoltura, pesca e agroalimentare sono infatti assi portanti della transizione ecologica”. Infine, Fico ha citato una delle leggi più importanti del Movimento: “E poi c’è l’acqua, l’acqua pubblica a cui abbiamo consacrato anni di fatiche, di passione, e di lavoro, di cui ancora manca il precipitato fondamentale: una nuova legge, robusta, seria, che affronti il nodo della gestione idrica alla luce del principio che l’acqua è ancor più di un bene pubblico: è un bene comune. Ecco da oggi il Movimento 5 Stelle ha le leve per gestire il Paese nel cuore della transizione ecologica, ovvero di disegnare l’Italia che verrà”.

Per questo, dice Fico, il Movimento deve mettere il massimo dell’impegno nell’affrontare quella che è una vera e propria fase di emergenza: “Alla prova del governo il Movimento ha dovuto fare scelte difficili, che sono sempre state fatte dagli iscritti tramite la piattaforma Rousseau. Lo ha fatto per portare avanti temi e realizzare punti di programma. Io stesso non ho nascosto un malessere rispetto ad alcune fasi e ad alcuni provvedimenti, ma ho lavorato dall’interno con serietà e trasparenza a sostegno di una linea scelta insieme”. Un riferimento alla fase del governo con la Lega, quando Fico, pur essendo contrario, ha accettato la decisione degli iscritti. E ora, dice, a maggior ragione serve lavorare per il bene dell’Italia: “Abbiamo un modo solo di andare avanti: difendere le nostre conquiste e raggiungere gli obiettivi finora non realizzati. Migliorare quanto già ottenuto. E dobbiamo lavorare con spirito di abnegazione per portare il nostro Paese fuori da uno dei periodi più difficili della sua storia recente”.

Infine, il presidente della Camera ha chiuso ringraziando il presidente del Consiglio uscente, che proprio oggi, alle telecamere de ilfattoquotidiano.it, ha detto che l’alleanza Pd-M5s “è un progetto a cui crede molto”: “Voglio ringraziare, di cuore, Giuseppe Conte. Ha lavorato al servizio del Paese, in momento difficile e complesso, con serietà, responsabilità, coraggio. Abbiamo fatto tanta strada insieme, e sono certo che continueremo a farne ancora”.

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