Habemus Draghi. Forse in questo momento è il meglio che si può avere, a livello italiano ed europeo. Nella costituzione del governo Mario Draghi ha scelto il compromesso storico tra destra e sinistra, con numerosi politici, in relazione ai voti ottenuti nell’ultima tornata elettorale, e qualche tecnico.
Un governo a termine visto che tanti rumor già lo ritengono il prossimo Presidente della Repubblica. Credo che solo un anno per far riemergere la barca dai fondali sia poco. Poco soprattutto per stilare la spesa da fare con i soldi europei e cercare di non perderne per strada. Io intanto continuo a sperare che venga invece proposto Gherardo Colombo che si impegna da anni per il rispetto delle regole e della Costituzione.
Vedremo come il nuovo governo investirà le risorse in sanità che, a causa della pandemia, in questi tempi è un colabrodo. Nessuno fa i conti, ma le perdite saranno rilevanti. I miei lettori dovrebbero conoscere a memoria le mie battaglie e le mie proposte: il docufilm che uscirà a breve #vicolodeglionesti, e che prende spunto dai due libri che raccontano la mia storia di medico, Vicolo degli Onesti e Il Grillo parlante, porterà la mia parola a un pubblico sicuramente più ampio e forse internazionale con i contributi di Gherardo Colombo, Piero Chiambretti e Antonello Soro. Per questo motivo mi interessa porre le basi ai “nuovi” governanti per riavvolgere il filo.
Ripartiamo dal Titolo V. Chiedo a Draghi di rimodularlo. La pandemia ha scoperto i cavi elettrici portando corrente soprattutto alle regioni che pensavano di essere migliori, a partire dalla Lombardia. Uno sciame che ha portato morte senza controllo. Credo che la salute degli italiani debba tornare centrale. Così, dal centro, si potrebbe decidere di utilizzare le caserme per visitare i malati non gravi, invece di usare le ambulanze come ha deciso l’azienda regionale emergenza urgenza di Milano. Ne avremo altri di morti sulle ambulanze?
Ma l’importanza che il Titolo V sia immediatamente da rivedere, soprattutto in relazione all’arrivo dei soldi europei, si evidenzia a maggior ragione nella rifondazione della medicina del territorio con regole per valide per tutti i cittadini e non solo per quelli che hanno la fortuna di avere maggior Pil, come detto, e subito smentito, da Letizia Moratti. Questo cavallo di battaglia del M5S che fine farà oggi che sono smembrati e che hanno ceduto alla poltrona e ad alleanze inimmaginabili?
Nuovo, ed ennesimo, Presidente del Consiglio mi ascolti: ricostruiamo il rapporto medico paziente partendo dal colloquio, se vuole aiutato dalla tecnologia, e dall’empatia che è la forza per vincere le battaglie della vita e della morte. Chiediamo ai medici di base di essere sempre presenti per i cittadini senza filtri di segretarie, segreterie e orari.
Il loro studio convenzionato si deve “allungare” negli ospedali territoriali in modo turnistico 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Partiamo da qui per salvare la nostra risorsa migliore: il Sistema Sanitario Nazionale. Abbiamo imparato in questo anno quanto sia importante. Spighiamolo ai medici di base quanto sono importanti. Sono certo che lo capiranno se la legge è uguale per tutti a livello nazionale.