A differenza di quanto avvenuto nelle scelte sulle chiusure per la pandemia, l’avventura governativa di Mario Draghi inizia senza inciampi sui mercati. Anzi, questa mattina il Tesoro ha lanciato due nuovi Btp a 10 e 30 anni (indicizzato all’inflazione) ricevendo ordini per oltre 80 miliardi di euro. L’offerta sul mercato è avvenuta attraverso un pool di banche (sindacato) composto da Citi, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Nomura ed Mps (partecipata al 64% dal Mef). La domanda si è concentrata soprattutto sul Btp decennale (65 miliardi) mentre il titolo a 30 anni ha raccolto richieste per 16,6 miliardi.
In base alla richieste ricevute il Tesoro ha collocato Btp decennali per 10 miliardi e trentennali indicizzati all’inflazione per 4 miliardi di euro. I due titoli sono stati collocati con uno spread di 4 punti base e di 22 punti base, rispettivamente, rispetto al precedente benchmark sulla stessa scadenza. Un decennale paga lo 0,604% uno dei rendimenti più bassi di sempre. L’operazione di oggi conferma la fiducia con cui i mercati guardano all’Esecutivo a guida Draghi. Dal conferimento dell’incarico lo spread, ossia la differenza tra quanto rende un titolo di Stato decennale italiano e l’equivalente tedesco e che fotografa il livello di rischio con cui un paese viene percepito sui mercati, si è progressivamente ridotto fino a scendere sotto i 90 punti. Oggi si registra tuttavia una lieve risalita a quota 92. Secondo gli analisti di Unicredit il differenziale potrebbe scendere sino a 75 punti ed oltre, nei prossimi mesi. I mercati sono convinti che Mario Draghi saprà fare buon uso dei 209 miliardi tra prestiti e trasferimenti che l’Italia riceverà grazie al Recovery fund.