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Contagi troppo alti e rischio varianti, chiusi i confini della provincia di Ancona e quattro mini-zone rosse in Lombardia: anche Bollate

I provvedimenti saranno in vigore fino al 24 febbraio. Mentre Fontana ha deciso di applicare le regole previste per la fascia di rischio più alta nei Comuni di Castrezzato, Viggiù, Mede e Bollate, Acquaroli tenta di isolare capoluogo e provincia, dove si sono registrati numeri di contagi più alti, tra cui alcuni di variante inglese
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Quattro mini-zone rosse in Lombardia, mentre nelle Marche si opta per la chiusura dei confini della provincia di Ancona. In Italia tornano le chiusure localizzate a causa del timore di una diffusione delle nuove varianti del coronavirus, più contagiose. L’ordinanza del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha stabilito che da domani alle 18 Castrezzato, Viggiù, Mede e Bollate saranno zona rossa dopo che sono stati individuati focolai all’interno dei quattro Comuni. Mentre il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, ha deciso di limitare gli spostamenti in entrata e in uscita dalla provincia di Ancona a causa del numero di contagi sensibilmente più alto rispetto al resto della regione e per casi di variante inglese individuati.

Lombardia, le mini-zone rosse e il cluster di Bollate
Uno dei quattro Comuni interessati dal provvedimento della giunta leghista è Bollate, dove nei giorni scorsi èstato individuato un importante focolaio in una scuola dell’infanzia. Le autorità sanitarie hanno contato 59 casi di positività, compresi tre di variante inglese, situazione che ha portato il governatore a optare per la chiusura del Comune per evitare il diffondersi del virus nel resto della regione.

Oltre a Bollate, chiusi anche Castrezzato, Viggiù, nel Varesotto, e Mede, nel Pavese. Con l’ordinanza, valida fino al 24 febbraio, “si dispone che le attività scolastiche e didattiche di tutte le classi delle scuole primarie e secondarie in questi comuni si svolgano esclusivamente con modalità a distanza. Tale sospensione – viene aggiunto in una nota – riguarda anche asili nido e scuole materne”.

Confini chiusi nella provincia di Ancona. Acquaroli: “Una precauzione”
Il presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, prova a mettere un freno all’aumento di casi registrato nell’area di Ancona e decide così impedire gli spostamenti da e per la provincia dalle 8 di mercoledì fino alle 24 di sabato. Lo ha annunciato lui stesso attraverso il suo profilo Facebook, dopo l’impennata di contagi, in controtendenza con il resto del territorio marchigiano: “Da domani mattina alle ore 8 fino alle ore 24 di sabato – si legge – sono limitati gli spostamenti da e per la provincia di Ancona, salvi spostamenti per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute, di studio e per il rientro nella propria residenza, domicilio o abitazione. Per spostarsi sarà necessaria l’autocertificazione“.

L’intento di Acquaroli è quello di isolare l’area nettamente più soggetta al diffondersi del virus per evitare che questo, soprattutto a causa della maggiore contagiosità della variante inglese, possa infettare velocemente le altre zone: parla infatti di “un provvedimento precauzionale necessario per mitigare i flussi dei cittadini e monitorare l’andamento del contagio, soprattutto in riferimento alla variante inglese, sul territorio anconetano e nel resto della nostra regione. La situazione epidemiologica – conclude – è sotto costante monitoraggio, vi terrò aggiornati se dovessero esserci novità”.

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