Calcio

Kitikaka (coi pipi fritti) – Il Crotone non vince mai e dalla web tv si chiede di “buttare il sangue in campo (per dio)”

Piccolo stupidario del fine settimana calcistico, con il titolo che vuole essere un tributo (a modo nostro) alla fortunata trasmissione Mediaset - In questa puntata il j’accuse di Giovanni Monte a VideoCrotone.tv

Kitikaka chiama VideoCrotone.tv. VideoCrotone.tv, anzi Giovanni Monte, risponde. “Buonasera, volevamo chiedervi una cortesia: dove possiamo trovare il vostro palinsesto? Avete una trasmissione sportiva che possiamo seguire in streaming? Grazie”. “Salve, attualmente siamo solo su Facebook e Youtube e la facciamo lunedì e venerdì dalle 20 alle 21 sempre sulla pagina omonima. Se le servono altre informazioni siamo a disposizione”. “Ah bene, ma ha un link per la diretta streaming?”. “Basta andare sulla mia pagina Facebook o Youtube”.

Sono quasi le 22 di lunedì 15 febbraio 2021 e ancora non vediamo traccia del programma di approfondimento sportivo su VideoCrotoneTv, “la prima web television della Calabria”. Affettata un po’ di nduja, scaldati un piatto di rascatilli e una ciotola di zuppa i cippudduzzi, attendiamo. Mettiamo nel microonde un piatto abbondante di patate ‘mpacchiuse, qualche pipi chini e qualche pipi fritti, una porzione generosa di gianfuttiri, una di zafarani a ruscella, vista la stagione anche un po’ di vruacculi i rapa e sazizza e vruacculi ara tijeddra, finiamo anche la pirofila di cucuzzeddi ca trimma rimasta da ieri, e aspettiamo.

Sono quasi le 23 e proviamo a farci la bocca con dei mastazzola, qualche cannariculi e qualche cururicchi, una stecca di cupeta, tre fettine di cuzzupa, mezzo cuddhuraci, i chinuliddre rimasti dalla cena di ieri, quattro o cinque ginetti e un paio di scaliddre, e proviamo a pigiare F5 diverse volte ungendo metà tastiera. Non osiamo disturbare Giovanni Monte, che è poi lo speaker ufficiale dello stadio del Crotone. Ma vista l’attesa prolungata sbirciamo sulla sua pagina Facebook, come ci aveva gentilmente suggerito. Monte ha fatto una diretta nel pomeriggio. C’è lui in primo piano con un enorme microfono nero che gli copre mezzo viso. Alle spalle ha un’immagine della curva crotonese in festa ritratta in qualche momento di gioia con l’aspettativa di un pentolone per tutto l’Ezio Scida di ficatu alla riggitana.

Il programma è un’invettiva, un j’accuse, una rampogna a 360 gradi dove non si salva nessuno. “Mi domando e dico, ma è possibile che dobbiamo sempre venire alla ribalta con l’ultima in classifica, Crotone e ‘ndrangheta, Crotone e … (incomprensibile, ndr). Loro non lo dicono perché sono sottotraccia (?), io non faccio l’avvocato difensore né di Gianni Vrena né di Raffaele Prima. Loro non lo dicono però ecco… lo diciamo: sono tifosi da una vita, sono tifosi da ragazzi, perché il papà era un dirigente dell’US Crotone di quella di Mimmo Meridiano per intenderci figlia della Milone e della SS Crotona, sono i passaggi storici, però in questa città tutto viene calpestato, nascosto, messo sotto traccia, ma questo è motivo d’orgoglio”.

Monte lamenta malcostumi e pressapochismo della giunta comunale, di qualche senatore e di qualche ministro della repubblica: “Adesso sembra praticamente che ci sia oltre che la pandemia uno sterminio, non è cambiato niente, semplicemente quegli annunci, chissemobelle chissemobrave, e prendiamo come Sibilla Aleramo, una vota pijamo Falcone, una vota… e checcazzo! ma fate qualcosa di proprio pugno, poi io potrei prendere 50mila frasi, però preferisco usare le mie cose, le mie capacità, le mie passioni, il mio amore, per tutto quello che ho. In questa città non c’è niente. Non c’è niente, praticamente, semplicemente, i gruppi volontari come i crotoniati, l’amico Antonio Palermo, l’amico Antonio Parrotto, che si danno da fare nel silenzio e poi ci mettono gli altri i sigilli. Bom!”.

Monte lancia allora un appello al presidente del Crotone: “Allora Gianni, te lo sto dicendo, te l’ho scritto, l’ho fatto dire in privato anche. Io voglio, esigo, non come Giovanni Monte, come crotonese, che qualcosa si dica alla gente, che qualcosa si possa dare alla gente, che la gente è amareggiata. Non ce ne frega un cazzo del 3-5-2, 4-5-1, 4-3-3, perché Giovanni Stroppa se ne va, i giocatori se ne vanno, tu resti e siccome tu sei dirigente, tifoso del Crotone, non significa la testa di Giovanni Stroppa, ma quest’uomo che comunque è distante in questo momento dalla città, deve dare, al di là delle linee ufficiali di Infront (?) che non me ne frega niente, parlare con la gente come sto facendo io, perché la gente possa avere conforto, amicizia, passione. Perché vite come queste, gente che ha dedicato, che ha creduto al Crotone, come Mimmo Ruggero, e tanti altri, da telemontefusco (??), come dire una linea infinita, come Peppino Zappavigna, a questa gente noi dobbiamo dare continuità, dare la sostanza, dobbiamo far capire che parlare con la gente non significa che il Crotone deve salvarsi, può anche retrocedere, ma bisogna vedere che si butta il sangue PER DIO!, in campo”.