La piemontese conquista la vittoria riuscendo a recuperare mezzo secondo di svantaggio all’austriaca Katharina Liensberger, in una gara condizionata dalla differenza tra i due tracciati. Il suo commento: "E' incredibile, bellissimo. Ero emozionata ma ho continuato a restare concentrata". Il bronzo è andato alla francese Tessa Worley
Marta Bassino medaglia d’oro: finalmente l’Italia dello sci può gioire ai Mondiali di Cortina. Dopo una settimana di sole delusioni per gli azzurri, la piemontese conquista la vittoria nel gigante parallelo femminile, al termine di una seconda manche di finale in cui è riuscita a recuperare mezzo secondo di svantaggio all’austriaca Katharina Liensberger, alla fine seconda. Il bronzo è andato alla francese Tessa Worley, che nella finalina per il terzo posto ha battuto l’americana Paula Moltzan. Bassino si era qualificata alla fase finale per un solo centesimo, centrando l’ultimo tempo utile. Poi ha superato la slovena Meta Hrovat negli ottavi, Federica Brignone nel derby azzurro dei quarti e Tessa Worley in semifinale .
“E’ incredibile, bellissimo. Ero emozionata già nella run precedente, dove ho realizzato che avrei vinto una medaglia. Ho continuato a restare concentrata. E’ stata davvero una lotta, c’era da combattere, sapevamo che la pista blu era più lenta e che la manche non era finita”, ha commentato Bassino ai microfoni di RaiSport. “E’ la ciliegina sulla torta, ma non è finita, credo tanto nel gigante. Mi tolgo un grande peso ma so che posso fare bene e che bisogna sempre combattere e che se lo vuoi veramente, puoi farcela”, ha spiegato la piemontese. “La dedica? Alla mia squadra, dietro tutto c’è il lavoro. Penso anche a Sofia (Goggia, ndr) che purtroppo non è qui. Poi a tutti quelli che mi hanno sostenuto, mi seguono, hanno sempre creduto in me. E’ anche grazie a loro se sono arrivata qui“, ha concluso.
La nuova medaglia d’oro ha citato nel suo discorso anche l’elemento che ha fortemente condizionato la prova: l’evidente differenza tra il tracciato blu e quello rosso, che nel parallelo invece dovrebbe essere il più possibili identici, per garantire prestazioni equilibrate. “E’ un regolamento ingiusto, sono arrabbiatissima“, si è sfogata Federica Brignone. “L’atleta che faceva la prima manche sul tracciato più veloce poteva dare solo mezzo secondo di distacco all’avversaria, mentre lei poteva darti sei-sette decimi nella seconda. E’ successo a tutte. Si è vista molta differenza tra una run e l’altra, soprattutto tra le donne”, ha spiegato ai microfoni di RaiSport l’azzurra, eliminata nei quarti proprio da Bassino. “Penso che sia stata una delle gare più indecenti che abbiano organizzato, a un Mondiale per di più. Non si può fare una pista così diversa tra una manche e l’altra. Nel parallelo dev’essere dritto, non puoi andare in diagonale. Mi dispiace e non è una scusa”, ha aggiunto Brignone.
Lo stesso problema si è riscontrato anche nel parallelo maschile, vinto da Mathieu Faivre. Il francese ha battuto in finale il croato Filip Zubcic, bronzo per lo svizzero Loic Meillard, che si è aggiudicato la finale per il terzo posto contro il tedesco Alexander Schmid. E’ uscito di scena nei quarti di finale Luca De Aliprandini, unico azzurro qualificato, battuto da Schmidt dopo la vittoria sullo svizzero Marco Odermatt negli ottavi.