Secondo la rilevazione condotta da Swg per La7, la Lega perde lo 0,5% rispetto alle stime dell'8 febbraio, quando ancora il nuovo esecutivo non era in carica. -0,4 per i pentastellati, mentre la perdita dei dem è più contenuta (-0,2). In calo anche Meloni, il cui elettorato è spaccato in due: il 48% degli elettori è d'accordo con il No a Draghi voluto da Meloni, mentre il 39% avrebbe preferito il contrario. Il 13% non si esprime
Effetto Draghi sulla politica italiana. Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Swg per La7, trasmesso in tv il 15 febbraio, dopo il giuramento del nuovo governo tutti i principali partiti italiani registrano un calo dei consensi. Guadagnano terreno solo i “piccoli”: Forza Italia arriva al 6,9% (+0,5), Azione di Carlo Calenda è data al 4,3 (+0,3), mentre +Europa ora è al 2,1% e i Verdi segnano un +0,1. Cresce anche Liberi e uguali, di nuovo a quota 4% (in aumento di 0,3 punti rispetto alla settimana precedente), nonostante al suo interno sia spaccato in due: l’anima che afferisce a Mdp è infatti schierata con l’ex capo della Bce, mentre Sinistra italiana è per il No. Non guadagna niente dalla soluzione alla crisi, invece, Italia viva di Matteo Renzi.
Per capire i motivi di questi cali basta guardare all’opinione che ciascun elettorato ha del neonato governo. L’istituto di sondaggi Swg ha infatti posto questa domanda agli intervistati: “Secondo lei il suo partito ha fatto bene a garantire il sostegno al governo Draghi?”. In casa Nazareno è quasi un plebiscito: il 91% degli elettori dem è favorevole, il 6% contrario e solo il 3 non sta rispondere. Leggermente meno ampio il divario nel Carroccio, dove è per il Sì il 73% dei sostenitori. I numeri si riducono ancora di più tra la base del Movimento 5 stelle, anche se l’ok a Draghi resta nettamente in vantaggio: il 63% è d’accordo sull’appoggio assicurato all’ex capo Bce, il 27% si dice contrario mentre il 10% preferisce non esprimersi. La vera spaccatura è dentro il partito di Giorgia Meloni: se il 48% degli elettori è favorevole alla linea anti-governista della leader, il 39% avrebbe preferito la decisione opposta. Il 13% non risponde alla domanda.