È questo la linea espressa dagli esperti nella riunione di oggi alla quale hanno partecipato rappresentanti del ministero della Salute, Agenzia italiana del farmaco e regioni. Intanto Ema ha ricevuto la richiesta di autorizzazione del vaccino Janssen (Johnson&Johnson)
La necessità di accelerare la campagna vaccinale e gli ulteriori studi in corso stanno portando a un innalzamento dell’età fino a 65 anni del vaccino Oxford Astrazeneca. Senza contare che Moderna a febbraio consegnerà 248mila dosi di vaccino invece delle 488mila previste, praticamente dimezzando le quantità previste. Dosi che dovrebbero essere recuperate a marzo. Mentra Janssen (Johson&Johnson) ha presentato la richiesta di autorizzazione all’Ema che potrebbe quindi decidere a metà marzo.
La linea espressa dagli esperti su Astrazeneca nella riunione di oggi, alla quale hanno partecipato rappresentanti del ministero della Salute, Agenzia italiana del farmaco e regioni, è quella di alzare la soglia. L’Aifa aveva raccomandato la somministrazione del composto agli under 55 senza patologie perché non c’erano abbastanza dati sulla fascia di popolazione più anziana. Anche in altri paesi la soglia massima d’età era stata fissata in 60 o 65 anni come in Germania. La decisione finale arriverà però solo dopo una ulteriore riunione della Commissione tecnico scientifica dell’Aifa. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiesto all’Agenzia di “fare ogni verifica sul piano scientifico e sulla base di evidenze, per capire se c’è la possibilità di ampliare il limite dell’età. Tale decisione aiuterebbe a velocizzare la campagna vaccini“. Una possibile rivalutazione è stata annunciata questa mattina dal presidente dell’Aifa, Giorgio Palù: “Probabilmente anche noi rivaluteremo, se occorre, questo suggerimento che era derivato, ne più né meno, dagli studi clinici di validazione” ha detto il virologo rispondendo ad una domanda sulla possibilità di somministrazione del vaccino AstraZeneca anche agli over-55.
Il 29 gennaio il vaccino era stato approvato dall’Ema (Agenzia europea del farmaco) per gli over 18 senza limitazioni Un’approvazione condizionata – come quella dei vaccini Pfizer e Moderna – arrivata dopo una lunga revisione iniziata a ottobre. La maggior parte dei partecipanti ai test condotti “aveva un’età compresa tra i 18 ei 55 anni. Non ci sono ancora abbastanza risultati nei partecipanti più anziani (oltre i 55 anni) per fornire una cifra su quanto bene funzionerà il vaccino in questo gruppo. Tuttavia, è prevista protezione, dato che una risposta immunitaria è stata osservata in questo gruppo di età e sulla base dell’esperienza con altri vaccini”, aveva scritto l’Ema.”Poiché esistono informazioni affidabili sulla sicurezza in questa popolazione, gli esperti scientifici dell’Ema- precisa l’Agenzia – hanno ritenuto che il vaccino possa essere utilizzato negli anziani. Si attendono maggiori informazioni dagli studi in corso, che includono una percentuale maggiore di partecipanti anziani”. Queste le indicazioni dell’Ema che però non tutte le agenzie nazionali hanno accolto fissando appunto le soglie.
Nei giorni scorsi diversi scienziati si erano espressi a favore dell’innalzamento della soglia. “Il vaccino AstraZeneca a dosi autorizzate – aveva dichiarato il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Milano-Bicocca – non protegge dall’infezione asintomatica e quindi non può essere utilizzato per bloccare la trasmissione del virus e ridurre i contagi nei giovani adulti. Per contro, se in Italia dovesse rimanere la limitazione dell’età di 55 anni, nonostante Ema e Oms ne raccomandino l’utilizzo anche a persone con oltre 65 anni, l’utilizzo del vaccino sarebbe fortemente compromesso”. “Ema ha approvato questo vaccino senza limiti di età alla luce della risposta immunitaria negli anziani comparabile a quella degli adulti. I dati preliminari supportano buona protezione dalla malattia grave e ospedalizzazione”, aveva evidenziato Marco Cavaleri, responsabile della task force vaccini dell’Agenzia europea del farmaco.
“Anche se si dovesse dimostrare a ridotta efficacia per gli over 55 il vaccino di AstraZeneca riduce la probabilità di malattia seria e di ricovero. Infine, poiché non ci sono altre soluzioni, soprattutto in termini di disponibilità, per ora è meglio una ridotta efficacia che nulla” il parere di Massimo Ciccozzi, dell’università Campus biomedico di Roma. “I dati dimostrano che il vaccino di AstraZeneca previene, quanto gli altri, le forme gravi e quindi l’ospedalizzazione per tutte le fasce di età. Per contro gli anziani non sono un grande veicolo d’infezione, ma piuttosto i destinatari. Questi elementi vanno ponderati bene nella definizione di una strategia anche rispetto alla disponibilità complessiva delle dosi di vaccino”, aveva sostenuto Guido Rasi, ex direttore esecutivo Ema.
Infine nei giorni scorsi era arrivato il via libera dell’Oms anche per le persone con più di 65 anni di età. “È uno di quei vaccini che possono essere conservati nei normali frigoriferi e quindi sarà molto utile”, aveva precisato ai media Soumya Swaminathan, responsabile scientifico dell’Oms. Contraria all’uso del vaccino Astrazeneca l’immunologa Antonella Viola.