Cosa succederà se le misure anti-Covid pensate per combattere la variante inglese rimarranno identiche a quelle attuali? “Nel giro di poche settimane avremmo un raddoppio dei casi che, unito alla stimata maggiore gravità della malattia, porterebbe il numero dei morti a circa un migliaio al giorno“. Di nuovo mille decessi ogni 24 ore: è questa la previsione di Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei e tra i fisici più autorevoli al mondo, vincitore del prestigioso Wolf Prize per la Fisica 2021. In un blog per l’Huffington Post chiede di intervenire subito per aumentare le restrizioni. “L’obiettivo è riportare velocemente il numero di casi giornalieri al di sotto dei 5000“, spiega Parisi, citando la soglia sotto la quale secondo l’Iss sarà possibile riprendere il tracciamento. Secondo il fisico, “l’impatto dell’attuale scoperta di migliaia di casi della variante inglese in Italia è simile a quello della scoperta del febbraio scorso di migliaia di casi in Lombardia“. Per questo non sono da ripetere gli stessi errori.
La previsione di Parisi si basa sull’indagine diffusa venerdì scorso dall’Istituto Superiore di Sanità, che lanciava il primo allarme: già a inizio febbraio in Italia circa un caso Covid su cinque (il 17,8%) risulta positivo alla variante inglese, con alcuni territori in cui ci si avvicina al 60 per cento. Un risultato che il fisico definisce “sconvolgenti” e “fortemente inatteso”. “Molti, me compreso – scrive Parisi – speravano che la diffusione fosse vicina al qualche percento e che il 20% si sarebbe raggiunto solo tra uno-due mesi, quando una gran parte della popolazione a rischio sarebbe stata vaccinata, o vaccinata a breve”.
La situazione purtroppo è ben diversa: “Una grande tempesta è in arrivo e bisogna allontanarsi a tutta velocità”. La variante inglese, infatti, è più contagiosa dal 30% al 50% e potrebbe avere una mortalità superiore dal 30% al 70%. Oggi il primario dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha avvertito che il suo reparto è già “invaso dalle nuove varianti”. Tutti gli scienziati invocano restrizioni più drastiche: se non il lockdown chiesto da Walter Ricciardi, almeno un rafforzamento del sistema a colori, con più zone rosse locali e maggiori restrizioni anche in fascia gialla. Nuove misure sono inevitabili perché, come ha spiegato l’epidemiologo Alessandro Vespignani la variante inglese tra due settimane riguarderà la metà dei casi e poi diventerà prevalente.
“Le misure di contenimento attuali, che sono capaci di mantenere circa costante la circolazione del vecchio virus, sarebbero gravemente inefficaci contro il nuovo virus che raddoppierebbe nel giro di due settimane”, conferma anche Parisi. L’Italia infatti si trova in una fase sostanzialmente stazionaria, in cui i contagi non calano più ormai da un mese. Ora, avverte il presidente dell’Accademia dei Lincei, “i casi prodotti dalla nuova variante si aggiungeranno a quelli della variante attuale e non li sostituiranno”. “In altri termini – aggiunge – nel giro di poche settimane avremmo un raddoppio dei casi che, unito alla stimata maggiore gravità della malattia, porterebbe il numero dei morti a circa un migliaio al giorno, anche perché la vaccinazione delle persone a rischio sarebbe lontana dall’essere terminata”. “C’è una corsa disperata tra la nuova variante che avanza e la vaccinazione che ci protegge, il virus la sta vincendo: dobbiamo guadagnare tempo prezioso rallentandolo“, è l’appello di Parisi.
Quindi, come chiesto dal Comitato tecnico scientifico e dallo stesso Iss, “bisogna aumentare le misure di contenimento e non rilassarle”. Il fisico fissa l’obiettivo: portare i casi giornalieri dall’attuale media di 12mila a 5mila. “Dimezzare velocemente il numero di casi è possibile: nello scorso marzo siamo riusciti dimezzarli in un paio settimane, ma con un lockdown molto forte. Il professor Ricciardi, ingiustamente criticato, ci sta solo traducendo in un linguaggio non tecnico le raccomandazioni tecniche dell’Iss”, dice Parisi. Che però sottolinea come rispetto a un anno fa “dovremmo essere in grado di trovare misure ugualmente efficaci che abbiano meno impatto sulla nostra vita quotidiana”.
Parisi chiede di non “farci abbindolare dalle sirene dei NoExp (coloro che non credono negli esponenziali)”. In altre parole, nel non cascare nel tranello di chi dice che sulla base dei dati attuali gli allarmismi sono eccessivi: “In questo tragico anno dovremmo avere imparato che aspettare a prendere le misure di contenimento appropriate peggiora la situazione senza salvare economia: più tempo si aspetta, più le misure da prendere diventano pesanti“. “In attesa di un’ampia diffusione del vaccino abbiamo ancora due-tre mesi di forte vulnerabilità – conclude Parisi – Non dobbiamo abbassare la guardia adesso: ci costerebbe molte vite e diventerebbe sempre più difficile arrivare a una ragionevole quasi normalità per quest’estate”.