Dopo essere stata colpita ripetutamente con una penna, l'agente è riuscita a far arrestare l'aggressore. "Soffro di ansia ormai e per mesi ho utilizzato una grande quantità di trucco per nascondere le ferite", ha dichiarato in tribunale la poliziotta
“Ho usato lozioni e trucco per nascondere le cicatrici sulla mia guancia, ma ogni giorno ricordo quanto è accaduto. Non ho più fiducia in me stessa, mi sento paranoica e credo che le persone mi fissino continuamente“. Così ha detto l’agente di polizia Alexandra Dobbs durante il processo in corso a Londra per l’aggressione da lei subita lo scorso 16 agosto da Adrian Popa, immigrato rumeno con precedenti penali arrivato a Londra nel 2016. La donna è stata colpita al volto con una penna mentre stava cercando di ammanettare l’uomo che opponeva resistenza agli agenti, urlando e rifiutandosi di restare immobile.
Uno degli agenti ha provato a fermarlo con la pistola teaser senza tuttavia riuscirci, a quel punto Popa si è gettato contro la poliziotta, colpendola più volte con una penna e urlandole contro: “Ti uccido”. Ora, nel corso del processo, il giudice Richard Marks ha stabilito che Popa dovrà scontare 3 anni e 10 mesi per la minaccia di morte e 15 mesi per aggressione con danni fisici reali . Il giudice ha poi aggiunto che: “Gli attacchi agli agenti di polizia non sono tollerati e coloro che li commettono vengono trattati in modo severo dai Tribunali”.
La drammatica storia, riportata dalle più autorevoli testate inglesi come l’Indipendent, ha posto nuovamente il tema della sicurezza di Londra al centro del dibattito oltre Manica: la capitale britannica è infatti da molti soprannominata “la città del coltello“. Stando ai dati riportati dalla Metropolitan Police, risulta che tra aprile 2018 e marzo 2019 (gli anni vengono calcolati in questo modo, non da gennaio a dicembre come in Italia) i crimini con coltelli sono stati 14.840, mentre tra il 2015 ed il 2016 erano stati meno di 10.000. Gli omicidi invece sono attestati a valori del 1,6 ogni 100.000 abitanti; in Italia, per fare un paragone, le principali città italiane si attestano sotto all’1. Stando ai dati del Sole 24 ore infatti si scopre che a Milano (nel 2018) gli omicidi volontari sono stati 0,62 ogni 100.000 abitanti mentre a Roma ancora meno (0,41).