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Erasmo Palazzotto lascia Sinistra italiana: “Non è una scelta facile, ma è un errore politico non votare la fiducia a Draghi”

Il deputato ha deciso di votare a favore del nuovo esecutivo, in dissenso con la linea uscita dall'assemblea del partito. Per questo ha annunciato che d'ora in poi sarà "indipendente nel gruppo di Liberi e Uguali"
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“Oggi finisce il mio percorso dentro Sinistra Italiana. È una scelta dolorosa che assumo per rispetto di una comunità politica in cui non mi riconosco più”. Con queste parole Erasmo Palazzotto, deputato e presidente della commissione d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, ha annunciato il suo addio. “È una scelta maturata nel tempo che ha solo in parte a che vedere con la questione del voto di fiducia a questo nuovo governo, ma che indubbiamente da questa vicenda è resa necessaria”. Lo strappo è arrivato dopo che Sinistra italiana, nell’assemblea di domenica scorsa, si espressa per il No alla fiducia al nuovo esecutivo. Una posizione che secondo Palazzotto è “un errore politico”.

“Ritengo”, ha scritto Palazzotto su Facebook proprio mentre in Senato si discute il primo voto di fiducia a Draghi, “un errore non aver dato vita al processo costituente di Liberi e Uguali dopo le elezioni del 2018 per paura della complessità di un confronto tra culture politiche diverse. Errore a dire il vero condiviso con i compagni di Articolo 1. Non ho condiviso il percorso politico che ha portato alla lista per le europee de la Sinistra che, allora come oggi, ci vedeva sbandare verso una concezione testimoniale della politica che si ripresenta sul nostro cammino ad ogni curva difficile. Oggi però non posso limitarmi a manifestare il mio dissenso. Scegliendo di non votare la fiducia al governo Draghi si rischia di indebolire la necessità di consolidare un’alleanza politica che ritengo strategica per il futuro del Paese, quella tra LeU, il Partito democratico e il Movimento 5 stelle”.

Secondo il deputato, il voto a favore è un sacrificio necessario: “Ci sono momenti in cui serve trovare il coraggio di fare scelte difficili. Votare la fiducia a questo Governo non è una scelta facile. Non lo è sul piano politico ma soprattutto su quello personale. Ma ho deciso di fare la scelta più difficile perché penso che sottrarsi oggi alla responsabilità di combattere dentro il perimetro di questa maggioranza sia un errore politico. La fiducia che voterò al governo di Mario Draghi non è comunque incondizionata, dovrà essere verificata giorno per giorno, provvedimento per provvedimento. Ma votarla oggi significa avere voce in capitolo per orientarne le scelte e non limitarsi a commentarle. Da oggi sarò un deputato indipendente nel gruppo di Liberi e Uguali“.

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