Holly e Benji. Un cartone animato cult per più di una generazione. Normale che molte emittenti tv scelgano di riproporlo ancora oggi, a distanza di quasi 40 anni dalla sua prima uscita. Così ha fatto, nel 2019, anche l’emittente televisiva cilena TVN. Uno dice, “beh un po’ vecchiotto ma ha sempre il suo fascino“. E invece proprio la riproposizione del famoso anime è costata alla rete una multa di 6 mila euro mandata dal National television Council (CNTV). Il motivo? La scena in cui Julian Ross schiaffeggia Amy Aoba. Chi è chi? Ross, capitano della squadra Mambo di Tokyo, è un ragazzo molto ricco dal carattere non semplice che soffre di una malattia cardiaca congenita. Il motivo dello schiaffo ad Amy Aoba, manager della sua squadra, è che sarebbe stata proprio lei a rivelare a Oliver Hutton il segreto del problema al cuore. Da qui, il processo: “Quella puntata è una rappresentazione della violenza sulle donne”. Ci ha pensato poi la Corte d’appello cilena a ribaltare la sentenza: multa annullata, caso archiviato. È l’ennesima notizia di prodotto audiovisivo stretto tra le cesoie del politicamente corretto, a distanza di anni dalla creazione e dalla messa in onda. È così che un bambino interiorizza come “normale” un comportamento violento verso le donne, senza dubbio da condannare? C’è il contesto, c’è una narrazione precisa e c’è una profonda conoscenza di “eroi” e “antieroi”. D’altronde la sentenza della Corte d’appello ha stabilito che non ci fosse da esprimere un giudizio sulla violenza di genere perché lo schiaffo di Julian sarebbe stato dato a chiunque avesse tradito la sua fiducia, come da narrazione dell’episodio. Amy è stata un'”amica sleale”. Insomma, siamo in un passato remoto e fanciullesco, dove tutto il gruppo è fatto di amici, donne e uomini, dove tutti ‘ruotano intorno’ al mondo del calcio, donne e uomini, e la distinzione di genere è sottile, impercettibile. Non è il primo cartone a finire nel cestello panni sporchi del politicamente corretto. Certo, i contenuti audiovisivi devono essere tenuti sotto controllo e la violenza è da condannare, sempre (va sottolineato?). Occorre per questo intervenire con solerzia e coscienza soprattutto nell’era di Tik Tik e dei social dove tutto è concesso, consentito, scorretto ma permesso. C’è tanta strada da fare, senza tornare 40 anni indietro. In caso segnaliamo comunque la figura di Mister Daimon, allenatore di Mila (Mila e Shiro – due cuori nella pallavolo) e uomo violento: bastonate, schiaffi, urla tutto purché le sue allieve vincano il campionato delle medie.