La nuova campagna di reclutamento astronauti dell’Agenzia spaziale europea (Esa) segna una svolta storica: per la prima volta le candidature sono aperte anche alle persone con disabilità e danno maggior spazio alle donne. L’obiettivo è selezionare da 4 a 6 ”titolari”e 10-20 “riserve” in vista delle nuove missioni sulla Stazione spaziale e sulla Luna, oltre che per i voli con partner commerciali e internazionali. Sfide che richiedono una super preparazione nelle materie scientifiche, ma anche motivazione, flessibilità e poliedricità. Chi, tra gli under-50, fosse convinto di avere le carte in regola, potrà sottoporre la propria candidatura online, collegandosi a partire dal 31 marzo a questo sito.

Gli aspiranti astronauti dovrebbero farsi avanti “per mettersi alla prova e scoprire qualcosa in più di se stessi”, afferma l’astronauta dell’Esa Luca Parmitano. “Non devono pensare alla posizione o ai traguardi che potranno raggiungere, ma a quello che potranno dare loro all’esplorazione spaziale e all’agenzia”. Bisogna infatti ricordare che “l’astronauta, se è fortunato, trascorre il 5-10% del suo tempo nello spazio: il resto lo passa a terra ricoprendo ruoli anche molto diversi”. Per questo il bando traccia un identikit molto preciso degli aspiranti astronauti, che devono essere “motivati, ma anche poliedrici e flessibili”, spiega Antonella Costa, Human Resources Business Partner.

Per candidarsi “bisogna essere cittadini di uno stato membro o associato all’Esa, con una laurea specialistica o un titolo superiore in scienze naturali, medicina, ingegneria, matematica o scienze informatiche, ma accettiamo anche un brevetto di pilota collaudatore sperimentale”, precisa Costa. “In aggiunta chiediamo almeno tre anni di esperienza lavorativa e un inglese fluente, e possibilmente un’ulteriore lingua. L’età massima per candidarsi è 50 anni, in modo da dare la possibilità di accesso ad almeno due voli”. “La diversità è una delle nostre più grandi ricchezze”, sottolinea Ersilia Vaudo-Scarpetta, Chief Diversity Officer dell’Esa, ricordando come la campagna di reclutamento cercherà di attirare l’attenzione delle ragazze per aumentare la partecipazione femminile, “arrivata al 16% nelle campagne precedenti”.

Nel segno dell’inclusione, il bando apre per la prima volta anche ai portatori di specifiche disabilità fisiche (un’amputazione a livello dei piedi o sotto le ginocchia, una forte differenza di lunghezza delle gambe o una statura inferiore ai 130 centimetri), selezionate dopo una consultazione con il Comitato Paralimpico Internazionale. Il progetto ‘Parastronaut’ sarà uno studio di fattibilità: “Per questo non possiamo garantire che il parastronauta volerà nello spazio – sottolinea Parmitano – ma metteremo tutto il nostro impegno per capire come adeguare i programmi”. Gli aspiranti astronauti dovranno inoltrare la propria candidatura entro il 28 maggio.

Il processo di selezione, strutturato in sei fasi, si concluderà a ottobre 2022. Saranno da 4 a 6 gli astronauti che verranno assunti direttamente dall’Esa, ma tutti coloro che avranno superato la selezione potranno diventare delle riserve, in attesa di un contratto a tempo determinato per una missione di breve durata. “Il mio consiglio ai candidati – afferma Parmitano – è di godersi la selezione, un’occasione unica per incontrare persone straordinarie e super qualificate. Ammetto però che l’attesa dei risultati è snervante: ricordo che quando ho ricevuto la fatidica telefonata sono scoppiato a piangere di gioia, la tensione aveva finalmente uno sfogo”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Cosa ci insegna la storia della signora Franca

next
Articolo Successivo

Marche, il garante dei diritti della persona? L’avvocato di Luca Traini. L’ultima nomina del presidente di Regione Acquaroli

next