Il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi hanno chiesto il processo immediato per Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due revisori contabili per la Lega in Parlamento, e per l’imprenditore Francesco Barachetti per il caso Lombardia Film Commission, ossia la presunta vendita gonfiata per 800mila euro di un capannone a Cormano. L’istanza, che si basa sull’evidenza della prova e che se accolta fa saltare l’udienza preliminare, sarà valutata dal gip Giulio Fanales. Resta aperta la tranche su presunti fondi neri per il Carroccio, mentre due indagati, tra cui Michele Scillieri, hanno chiesto di patteggiare.
Cuore dell’indagine l’affare del capannone di Cormano rifilato, secondo la procura di Milano, al doppio del prezzo alla Lombardia Film Commission. Dopo gli arresti Scillieri era stato interrogato. Il professionista considerava la vendita del capannone di Cormano, da ristrutturare e con il tetto in amianto, “una porcheria”. “Hanno inventato che costava il doppio“ diceva intercettato. Tutti gli indagati erano finiti agli arresti domiciliari lo scorso 11 settembre. Anche Luca Sostegni, il primo a finire nel mirino della procura e considerato un prestanome, ha chiesto di patteggiare.