Tra i primi senatori a lasciare l’Aula del Senato dopo il discorso del presidente Draghi è Danilo Toninelli che si ferma a parlare con un attivista romano del M5s: “Stiamo dentro e controlliamo”, dice il senatore pentastellato al militante, “non tutti sono contenti ed è legittimo non esserlo”. I nomi di Forza Italia? “Anch’io sto male”, confida all’attivista. Poi ai cronisti: “Oggi ci sarà una fiducia, ma da domani il M5s vuole conferme: cosa farà Draghi sulla concessione autostradale ad Aspi?” e alla domanda sul rischio scissione, il senatore risponde: “Spero di no”. Elio Lannutti non è soddisfatto del discorso fatto dal presidente Draghi: “Non mi piace la squadra di governo. Io rispetto il voto degli attivisti, ma farò la mia dichiarazione di voto in aula“. Dunque Lannutti dovrebbe votare, stando al regolamento del Senato, in dissenso dal proprio gruppo: astensione o voto contrario. Come Matteo Mantero, che afferma: “Non ho ancora deciso se astenermi o votare contro, ma comunque non voterò la fiducia al governo Draghi”.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione