La Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco allarga la platea dei soggetti a cui può essere iniettato il farmaco, finora indicato solo dai 18 ai 55 anni. Possibile un’accelerazione della campagna vaccinale. Il presidente Giorgio Palù: "Aifa, seguendo le indicazioni Ema aveva già dato l’autorizzazione per tutte le fasce di età. Quindi venerdì uscirà la circolare del ministero"
La Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera alla possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni di età in buone condizioni di salute. Alle persone più anziane o fragili andranno invece somministrati i vaccini a mRNA di Pfizer e Moderna. La circolare del ministero che recepisce le nuove indicazioni dovrebbe uscire venerdì. L’autorizzazione della Cts arriva dopo che i tecnici di Aifa, ministero della Salute e Regioni riuniti avevano già dato l’ok alla somministrazione fino ai 65 anni di AstraZeneca, finora indicato solo dai 18 ai 55 anni. Il via libera permette un’accelerazione della campagna vaccinale. “Aifa, seguendo le indicazioni Ema aveva già dato l’autorizzazione per tutte le fasce di età. Quindi venerdì uscirà la circolare del ministero con l’indicazione ulteriore fino a 65 anni”, conferma Giorgio Palù, presidente Aifa, intervistato al Tg1.
La revisione della platea a cui può essere iniettato il vaccino AstraZeneca arriva in seguito alle raccomandazioni dei tecnici Oms, che a loro volta avevano dato il via libera anche per le persone con più di 65 anni di età. L’Italia ora si allinea ad altri Paesi come la Germania, dove già il farmaco AstraZeneca viene somministrato ai soggetti fino ai 65 anni. Il 29 gennaio il vaccino era stato approvato dall’Ema (Agenzia europea del farmaco) per gli over 18 senza limitazioni .Un’approvazione condizionata – come quella dei vaccini Pfizer e Moderna – arrivata dopo una lunga revisione iniziata a ottobre. La maggior parte dei partecipanti ai test condotti “aveva un’età compresa tra i 18 e i 55 anni. Non ci sono ancora abbastanza risultati nei partecipanti più anziani (oltre i 55 anni) per fornire una cifra su quanto bene funzionerà il vaccino in questo gruppo. Tuttavia, è prevista protezione, dato che una risposta immunitaria è stata osservata in questo gruppo di età e sulla base dell’esperienza con altri vaccini”, aveva scritto l’Ema. Indicazioni che però non tutte le agenzie nazionali hanno accolto, fissando appunto le soglie.
Nei giorni scorsi diversi scienziati si erano espressi a favore dell’innalzamento della soglia. “Il vaccino AstraZeneca a dosi autorizzate – aveva dichiarato il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Milano-Bicocca – non protegge dall’infezione asintomatica e quindi non può essere utilizzato per bloccare la trasmissione del virus e ridurre i contagi nei giovani adulti. Per contro, se in Italia dovesse rimanere la limitazione dell’età di 55 anni, nonostante Ema e Oms ne raccomandino l’utilizzo anche a persone con oltre 65 anni, l’utilizzo del vaccino sarebbe fortemente compromesso”. “Ema ha approvato questo vaccino senza limiti di età alla luce della risposta immunitaria negli anziani comparabile a quella degli adulti. I dati preliminari supportano buona protezione dalla malattia grave e ospedalizzazione”, aveva evidenziato Marco Cavaleri, responsabile della task force vaccini dell’Agenzia europea del farmaco.