Forte nei versi della Lorde è un odio robusto prepotente limpido per i pregiudizi razziali e sessuali. “Ho il dovere di dire la verità come la vedo io e di condividere non solo i miei trionfi, non solo le cose che mi hanno fatto stare bene, ma il dolore, il dolore intenso, spesso assoluto che ho vissuto”
“Nera, lesbica, madre, guerriera e poeta”. Il ritratto psichedelico che appare oggi sul doodle di Google è quello di Audre Lorde. La celebrazione è per il suo 87esimo compleanno, anche se la donna, di origine caraibica, nata newyorchese ad Harlem, è morta nel 1992 a soli 58 anni. Lorde pubblicò la sua prima poesia all’età di 15 anni sulla rivista Seventeen dopo che la rivista letteraria della sua scuola superiore l’aveva respinta come inappropriata. Dopo il diploma lavorò come professoressa di inglese e bibliotecaria, mentre continuava con determinazione la sua creazione poetica. Il suo primo volume di poesie, The First Cities, è stato pubblicato nel 1968 ed è stato presto seguito da Cables to Rage nel 1970, raccolta che esplora la rabbia di Lorde per l’ingiustizia sociale vissuta sulla propria pelle e il suo lesbismo.
Nel 1973 From a Land Where Other People Live viene nominato per un National Book Award. Una raccolta che esplora la rabbia, la solitudine e l’ingiustizia, così come la sua identità di donna nera, madre e amante. Forte nei versi della Lorde è un odio robusto prepotente limpido per i pregiudizi razziali e sessuali. “Ho il dovere di dire la verità come la vedo io e di condividere non solo i miei trionfi, non solo le cose che mi hanno fatto stare bene, ma il dolore, il dolore intenso, spesso assoluto che ho vissuto”, spiegò una volta in un’intervista. Nel 1980 pubblica The Cancer Chronicles, dove racconta le prime fasi della sua battaglia di 14 anni contro il cancro, che poi le avrebbe tolto la vita nel 1992.
Dopo aver superato una mastectomia, Lorde decide di non indossare una protesi e lo spiega: “La protesi offre il vuoto conforto del non riconoscere la differenza. Ma è proprio quella differenza che desidero affermare, perché l’ho vissuta, e sopravvissuta, e desidero condividere quella forza con altre donne. Se vogliamo tradurre il silenzio che circonda il cancro al seno in un linguaggio e un’azione contro questo flagello, il primo passo è che le donne con mastectomia devono diventare visibili l’una all’altra”. Il suo corpo riposa sull’isola di Saint Croix, nelle Isole Vergini Americane, dove ha vissuto i suoi ultimi anni in compagnia della scrittrice femminista nera Gloria Joseph. Lorde nel 1962 si sposò con un uomo ed ebbe due figli. Dopo il divorzio dal marito visse per vent’anni dal 1968 al 1988 con Frances Clayton.