Il governo Draghi incassa una maxi-fiducia anche alla Camera. I sì sono 535. Il margine è evidentemente larghissimo, come già alla vigilia suggeriva il sostegno di tutti i gruppi più numerosi di Montecitorio, anche anche se c’è chi partì meglio: Mario Monti nel 2011 arrivò al record di 556, Giulio Andreotti nel 1978 toccò quota 545. Il voto è stato salutato da un applauso di larga parte dell’assemblea. L’altro dato politico della lunga giornata dell’emiciclo della Camera è lo smottamento di una parte del gruppo dei Cinquestelle, così com’era avvenuto al Senato mercoledì. In proporzione fa meno male, ma la cifra è comunque significativa: dei 56 no 16 sono di parlamentari grillini. Molti di loro avevano annunciato di non seguire la linea indicata da Beppe Grillo nei giorni scorsi ma anche nel dibattito in Parlamento a ridosso della votazione, negli interventi a titolo personale e in dissenso dal gruppo: Corda, Sapia, Spessotto, Testamento, Volpi, Baroni, Cabras, Colletti, Costanzo, Forciniti, Giuliodori, Maniero, Russo, Sarli, Termini e Vallascas. A questi si aggiungono 4 astenuti (tra questi l’ex sottosegretario Alessio Villarosa) e una dozzina di non partecipanti al voto: Corneli, Ehm, Menga, Romaniello, Maria Edera Spadoni (che è vicepresidente della Camera), Tucci, Di Lauro, Masi, Penna, Scutellà, Suriano e Zanichelli. Infine, altri due parlamentari erano in missione, Mammì e Vianello. Tra i no a Draghi tutto il gruppo di Fratelli d’Italia, come ampiamente annunciato, a cui si è aggiunto quello di Gianluca Vinci, leghista, che ha annunciato così il passaggio al partito di Giorgia Meloni, come già aveva fatto in giornata l’eurodeputato Vincenzo Sofo. Tra i contrari anche Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. I primi a felicitarsi del voto di fiducia sono stati il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (“Ora avanti senza liti e polemiche, servono risultati per l’Italia”) e il segretario del Pd Nicola Zingaretti (“Ora insieme al lavoro per amore dell’Italia e per dare ai giovani un Paese migliore”).

A Montecitorio il premier non ha pronunciato di nuovo il suo discorso, consegnato a Roberto Fico già ieri mattina, ma è intervenuto per la replica al termine della discussione generale. Lotta alle mafie e alla corruzione, piccole medie imprese, turismo e riforma della giustizia: sono questi i temi sui quali il presidente del Consiglio ha ribadito l’impegno dell’esecutivo. Ma la replica è durata solo 13 minuti e oltre i punti programmatici al momento non si è andati. “Spero che condividiate questo sguardo costantemente rivolto al futuro che confido ispiri lo sforzo comune“, ha detto Draghi.

Che cosa succede nel M5s – E’ stata una giornata sofferta per il M5s, come si è capito dalla dichiarazione di voto del capogruppo Davide Crippa che ha fatto capire che il sì resta condizionato. “Non pensate che arretreremo sul lavoro già fatto”, ha detto il capogruppo M5s Davide Crippa. “La decisione che ci ha portato ad aderire al governo per cui oggi si vota la fiducia ha provocato un travaglio interno al Movimento, comprensibile e giustificato. Saranno il tempo e le scelte del governo a placare questo travaglio o a estenderne gli effetti. Ma qualcuno dimentica che noi siamo e restiamo la prima forza in questo Parlamento, e faremo sentire la nostra voce a partire dalla sfida principale, quella del Recovery Fund”.

Nel pomeriggio era stata ancora più chiara la collega Carla Giuliano: “Deve essere subito chiara una cosa: non abbiamo firmato nessuna cambiale in bianco. E il Movimento non rinuncia alla sua identità, tanto meno sul tema della giustizia”. E ha poi elencato le riforme varate dall’ormai ex guardasigilli Alfonso Bonafede: “L’approvazione della nuova norma sul voto di scambio politico-mafioso, una legge anticorruzione apprezzata a livello internazionale, la sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Battaglia che anche l’Europa ha apprezzato”. La deputata ha ricordato che “depositate a Camera e Senato, ci sono le riforme del processo civile e penale, per ridurre drasticamente i tempi della giustizia. C’è la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario per separare nettamente la politica dalla giustizia ed eliminare le derive del cosiddetto correntismo”.

A blindare la linea ufficiale per il Sì al governo oggi è arrivato anche un post di Beppe Grillo: “Perseverare alla Camera dei deputati. I Grillini non sono più marziani. I Grillini non sono più marziani”, si legge. Ma sul fronte opposto le spinte ormai sono sempre più forti. E non a caso, l’ex deputato Alessandro Di Battista ha scritto su Facebook un messaggio che suona come un progetto: “Ora c’è un’opposizione da costruire”, ha scritto.

La replica di Mario Draghi – Il presidente del Consiglio a Montecitorio non ha pronunciato di nuovo il discorso, ma ha parlato solo per la replica. Draghi è partito dalla legalità, replicando a chi gli ha contestato di non aver parlato di lotta alla mafia. “Un Paese capace di attrarre investitori anche internazionali”, ha detto, “deve difendersi dai fenomeni corruttivi che rappresentano un veicolo di ingerenza criminale anche da parte delle mafie e un fattore disincentivante sul piano economico per gli effetti depressivi sulla competitività e la libera concorrenza”. E ha aggiunto: “La farraginosità degli iter è causa inaccettabile di ritardi amministrativi, ma anche terreno fertile in cui si annidano e prosperano i fenomeni illeciti”. Quindi ha parlato di piccole e medie imprese, e della necessaria attenzione che “comporta e incrocia internazionalizzazione, accesso al capitale, investimenti, per rafforzare la nostra manifattura e renderla più competitiva. Sostenere l’internazionalizzazione, potenziare il credito imposta per investimenti in ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno e consulenza per la quotazione delle pmi. Dobbiamo estendere il piano di industria 4.0 per favorire e accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale“. Un accenno questo, apprezzato poi dal neoministro per l’Agricoltura Stefano Patuanelli.

Draghi ha anche parlato della riforma della giustizia, uno dei nodi su cui i 5 stelle hanno annunciato maggiore attenzione. Il governo si impegna a “migliorare la giustizia civile e penale” e sulla necessità di “un processo giusto e di durata ragionevole in linea con la durata degli altri Paesi europei”. Infine il presidente del Consiglio ha parlato anche della situazione delle carceri: “Non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposte a rischio e paura del contagio e particolarmente colpite dalla funzione necessarie a contrastare la diffusione del virus”. Infine ha concluso: “Spero che condividiate questo sguardo costantemente rivolto al futuro che confido ispiri lo sforzo comune” per uscire dalla pandemia e dalla crisi economica e che “certamente caratterizzerà l’azione del mio governo”.

Il dibattito in Aula – In totale sono 63 i deputati che sono intervenuti in Aula. E il dibattito, come già ieri in Senato, è stato caratterizzato da una lunga serie di interventi a favore del nuovo governo. Con ogni partito che ha piegato le parole del premier agli aspetti del programma più comodi per il proprio elettorato. Sì convinto quindi da Pd, Forza Italia e Lega. Sì trionfante da Italia viva. Sì sofferto dal M5s. Gli unici No ufficiali quelli di Fratelli d’Italia. Per il resto poche dichiarazioni da segnalare, tanti diversivi e citazioni più o meno azzeccate. Dalla strofa dei Coldplay che Maurizio Lupi ha detto di aver conosciuto grazie alla figlia, all’ennesimo intervento complottista dell’ex deputata M5s Sara Cunial.

Si è fatto notare anche oggi Italia viva che, unica responsabile della crisi del governo Conte 2, da due giorni si proclama in Aula come fautrice del governo Draghi. Ieri è stata Teresa Bellanova a parlare di un “drappello di sognatori”, oggi è toccato a Maria Elena Boschi dilungarsi in grandi lodi per Mario Draghi, autodefinendo se stessa e i colleghi dei veri “rivoluzionari”. Ma non solo. Dopo che i renziani hanno archiviato tutte quelle che per loro erano battaglie “imprescindibili” (una fra tutte il Mes), Boschi ha rilanciato chiedendo, per l’ennesima volta, “una svolta culturale sulla giustizia”: “Per noi garantismo e giustizialismo non sono sullo stesso piano: il garantismo è un obbligo costituzionale, il giustizialismo è una patologia inaccettabile”. Quanto a complimenti, il collega renziano Roberto Giachetti non è stato da meno. E dopo essere tornato a chiedere una “bicamerale per redigere tutti insieme le riforme istituzionali”, ha paragonato Draghi a Totti: “Ho sentito paragonarla a Ronaldo e a Baggio. Mi consentirà di paragonarla al Capitano (Francesco Totti, ndr), al quale riconosciamo lungimiranza, intelligenza e precisione nei passaggi”.

Per la Lega ha parlato il capogruppo Riccardo Molinari, pronunciando inedite frasi di appoggio all’Europa e lanciando segnali di collaborazione: “Non alzeremo totem ideologici su temi come l’immigrazione, come quota cento, flat tax, ma pretendiamo che non lo faccia nessun altro”, ha detto. Salvo poi, in chiusura, tirare fuori un altro dei temi più divisivi per le forze che sostengono l’esecutivo: “Di prescrizione si deve parlare, perché è un problema enorme che riguarda al civiltà del nostro Paese”.

Se i travagli più grossi sono in casa 5 stelle, non mancano le scosse dentro Leu. Erasmo Palazzotto, che ha appena lasciato Sinistra italiana, ha confermato il suo Sì alla fiducia, spiegando che però “per chi ha la mia storia, un prezzo molto alto. Ma noi come lei qui oggi rispondiamo ad un appello del Presidente Mattarella che avendo saggiamente escluso la possibilità del voto ci ha chiamati tutti ad un governo ed una maggioranza di emergenza per portare il Paese fuori da questo momento così difficile”. A favore anche Muroni e Fornaro, contrario invece Nicola Fratoianni.

Gli unici saldi all’opposizione al momento sono i deputati di Fratelli d’Italia. E Giorgia Meloni ha deciso di sfruttare fino in fondo la posizione “esclusiva” del partito: “Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati”, ha esordito in Aula citando Bertolt Brecht. E ancora: “Se FdI avesse scelto di stare al Governo l’Italia non avrebbe avuto un’opposizione, avvicinandosi alla Corea del Nord“. Ma soprattutto ha avvertito Draghi: “Oggi sono tutti con lei, poi vedrà quando scatterà il semestre bianco.. vedrà quanti temerari dissidenti usciranno fuori“.

CRONACA ORA PER ORA

21.20 – Il leghista Vinci vota No e passa a Fratelli d’Italia
“Ho deciso di votare no a questo governo e non far parte di una maggioranza variopinta dove tutti odiano tutti ma si sta uniti, si danno nuove cariche e si cambiano i ‘programmì della legislatura senza mai andare al voto”. Lo scrive il deputato leghista, Gianluca Vinci, in un post su Facebook, spiegando così il suo voto contro il governo Draghi, facendo sapere di essere passato con Fratelli d’Italia.

20.50 – Raduzzi si astiene
Il deputato M5S Raphael Raduzzi si è astenuto sul voto di fiducia al governo Draghi.

20.45 – Russo: “Non voterò la fiducia a Draghi”
“Non voterò la fiducia a Draghi perché questo governo testimonia la resa della politica”. Così Giovanni Russo, deputato M5S, nel corso della discussione sulla fiducia a Montecitorio. “Raccolgo – sottolinea Russo – la voce ed il disagio dei tanti elettori, dei consiglieri comunali e regionali, degli attivisti traditi e di quanti hanno permesso, non ce lo dobbiamo dimenticare mai, a ognuno di noi di sedere qui oggi. Mi riservo di votare nel merito i provvedimenti che saranno presentati in Aula”.

20.40 – E’ iniziata la chiama per il voto di fiducia
E’ iniziata alla Camera la chiama per il voto di fiducia al governo guidato da Mario Draghi. L’esito dovrebbe arrivare intorno alle 22.

20.40 – Costanzo: “Mi autosospendo”
“Mi autosospendo dal M5S”. Così la deputata 5 Stelle Jessica Costanzo, che in Aula ha annunciato il suo no alla fiducia al governo Draghi parlando di “salto nel vuoto”.

20.35 – Testamento: “Voterò No”
“Cari colleghi M5s, dicendo ‘sì’ a un governo di restaurazione dimostriamo la nostra impotenza e rinneghiamo le nostre battaglie portate avanti fino a qui. Dicendo ‘no’ alla fiducia a questa ‘ammucchiata’, io mi sento fedele al Movimento e ai suoi principi”. Lo ha detto, in Aula, Rosa Alba Testamento, deputata del M5s in dissenso con il suo gruppo.

20.36 – Giuliodori: “Voterò No”
Paolo Giuliodori di M5S ha annunciato nell’Aula della Camera il suo voto contrario alla fiducia al governo Draghi con un intervento in dissenso dal suo gruppo parlamentare. “E’ stata presa una direzione che non posso seguire per la mia coscienza. Draghi sancisce la ricostruzione del neoliberismo ed incarna tutto quello che abbiamo fino ad ora combattuto con il Movimento. La mia è una scelta sofferta”, ha concluso annunciando il suo voto a favore “ai prossimi provvedimenti giusti ma non alla fiducia”.

20.35 – Vallascas: “Voterò No al governo del tutti insieme”
Voterò no al governo del tutti insieme appassionatamente, non credo ai governi dei salvatori della patria. Saranno lacrime e sangue sempre per gli stessi”. Lo ha affermato il deputato del Movimento 5 stelle Andrea Vallascas, in dissenso dal proprio Gruppo.

20.30 – Colletti: “Farò opposizione”
Andrea Colletti di M5S ha annunciato nell’Aula della Camera il suo voto contrario alla fiducia al governo Draghi con un intervento in dissenso dal suo gruppo parlamentare. “Faremo opposizione a un governo senza universo valoriale, da curatela fallimentare della politica italiana, nel rispetto delle idee con cui ci siamo candidati”, dice.

20.30 – Fratoianni: “Conte vittima di un omicidio premeditato. Dirò No”
“Il nostro no si basa su due elementi, Conte è stato vittima di un omicidio premeditato, dopo i 209 miliardi conquistati, il perimetro del suo governo” perché “in nessun posto la destra nazionalista governa con le forze democratiche”. Così Nicola Fratoianni, di Sinistra italiana, interviene alla Camera, motivando il suo no a Draghi. “Serve una imposta patrimoniale”, aggiunge il leader di Si.

20.21 – Sgarbi: “Con sofferenza mi asterrò”
“Con sofferenza mi asterrò”. Lo ha annunciato, in Aula, Vittorio Sgarbi, deputato di Noi con l’Italia-Usei-Rinascimentop Adc intervenendo in dissenso con il proprio gruppo e citando il poeta greco Konstantinos Kavafis.

20.20 – Cunial: “Il vostro mondo già finito non ci interessa”
“Il vostro mondo già finito non ci interessa”. Così Sara Cunial, del Gruppo Misto, nella sua dichiarazione di voto alla Camera

20.16 – L’ex ministro M5s Fioramonti: “Auguro a Draghi capacità di visione”
“In tanti si chiedono se avrà la capacità di sintesi necessaria, questa non si fa con il misurino ma superando gli interessi di parte anche nella maggioranza che la sostiene. Il mio augurio è che sarà in grado di dare a questo Paese una visione di sviluppo diverso”. L’ha detto Lorenzo Fioramonti, deputato del gruppo Misto ed ex ministro del governo Conte, in dissenso con il suo gruppo, ma senza specificare il suo voto alla fiducia al governo.

20.10 – Il capogruppo M5s Crippa: “Ora evidente che il Mes era unq questione strumentale”
“E’ evidente a tutti come sia stata solo una questione strumentale”, ha detto riferendosi al Mes il capogruppo 5 Stelle Davide Crippa durante le dichiarazioni di voto alla Camera sulla fiducia al governo Draghi.

19.45 – Di Battista: “C’è una sana e robusta opposizione da costruire”
“Ci sono cose da dire. Scelte politiche da difendere. Domande a cui rispondere ed una sana e robusta opposizione da costruire. Ci vediamo sabato alle 18.00 con #DiBattistaLive su Instagram. Coraggio!”.

19.40 – Deputati in piedi ricordano l’ex presidente del Senato Marini
Tutti i deputati nell’Aula della Camera si sono levati in piedi a applaudire quando il capogruppo Graziano Delrio ha ricordato l’ex presidente del Senato Franco Marini.

19.20 – Sei deputati M5s allo scoperto: votiamo No
“Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai senatori M5S espulsi per aver votato contro la fiducia a questo Governo della grande ammucchiata, per essersi astenuti o per non essere stati presenti. La loro espulsione suona anche come un avvertimento nei confronti di noi deputati”. Lo affermano Pino Cabras, Andrea Colletti, Jessica Costanzo, Paolo Giuliodori, Alvise Maniero e Andrea Vallascas annunciando che “anche noi voteremo convintamente ‘nò”.

19.15 – Giorgia Meloni cita Brecht
“Ci siamo seduti dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati”

19.10 – Patuanelli dopo la replica di Draghi: “Molto bene il riconoscimento del piano nazionale transizione 4.0”
“Molto bene il riconoscimento della strategicità del Piano Nazionale Transizione 4.0 da parte del presidente Draghi”. Il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha commentato così le parole del presidente del Consiglio Draghi nella replica al dibattito sulla fiducia alla Camera con le quali ha sottolineato, tra l’altro, la necessità di estendere il piano di industria 4.0 per favorire e accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale.

19 – Crimi ha fatto sapere di aver rinunciato al posto di sottosegretario
Il capo politico del M5S Vito Crimi, a quanto apprende l’Adnkronos, ha rinunciato a un posto nel ‘sottogoverno’. Crimi, ex viceministro all’Interno nel Conte II, ha avvertito questa mattina lo staff del Viminale. Subito dopo, in tarda mattinata, in una riunione con gli ex sottosegretari ha annunciato la sua decisione, spiegando di aver fatto un passo indietro e di aver invitato a fare lo stesso anche i due capigruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Ettore Licheri, perché impegnati nelle ‘trattative’ per la formazione del ‘sottogoverno’. “Confermo la mia decisione -dice all’Adnkronos- è stata una scelta presa nei giorni scorsi, che coinvolge anche i due capigruppo che ho informato preventivamente”. Crimi nel totonomi di questi giorni occupava stabilmente la casella di sottosegretario al ministero della Giustizia.

18.30 – 10 deputati M5s interverranno a titolo personale: 9 in dissenso + 1 (Raffa ha già annunciato il voto a favore)
Alvise Maniero, Angela Raffa, Francesco Forciniti, Pino Cabras, Andrea Colletti, Jessica Costanzo, Paolo Giuliodori, Andrea Vallascas, Giovanni Russo, Rosa Alba Testamento: questi i deputati M5S che interverranno a titolo personale nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Draghi.

18.05 – La replica a Montecitorio di Mario Draghi – diretta

18 – Mozione unica sulla fiducia
Come al Senato, anche alla Camera la nuova maggioranza ha presentato una mozione unica sulla fiducia al governo Draghi. Un testo che ricalca quello di palazzo Madama, stringatissimo, per dire che la Camera ascoltate le comunicazioni del presidente del Consiglio esprime la fiducia al governo. A firmarla i capigruppo Davide Crippa (M5s), Riccardo Molinari (Lega), Graziano Delrio (Pd), Roberto Occhiuto (Forza Italia), Maria Elena Boschi (Iv) e Manfred Schullian (Misto).

16.28 – Concluso il dibattito, alle 18 replica di Draghi
Si è concluso nell’aula della Camera il dibattito sul discorso programmatico del presidente del Consiglio Mario Draghi. I lavori riprenderanno intorno alle 18, dopo la sanificazione dell’Aula, con la replica del premier.

16.22 – Ricciardi (M5s): “Non voltiamo spalle a Paese”
“Non voltiamo le spalle al Paese, nel momento in cui il Paese ha maggiormente bisogno di buona politica. Lo facciamo con tutto il bagaglio di perplessità che abbiamo, per un Governo che nasce con queste premesse. Ci sono però anche delle certezze. Per la prima volta, infatti, abbiamo un ministero della transizione ecologica che avrà in sé le competenze per l’energia e l’ambiente in un momento in cui dovremo gestire le risorse del Recovery plan”. E’ quanto ha affermato il vice capogrupppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera, Riccardo Ricciardi, in un passo del suo intervento in discussione generale sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi.

16.20 – Ferro (Fdi): “Governo Conte è ancora troppo rappresentato”
“Fratelli d’Italia voterà no alla fiducia in coerenza con le promesse fatte agli italiani e in dissenso verso le scelte scellerate del precedente Governo, a nostro avviso troppo rappresentato anche nell’attuale maggioranza. Il governo dei migliori è composto dagli stessi attori che hanno dato vita alla soap opera del governo Conte 2: il ministro Speranza rappresenta il fallimento della gestione sanitaria, dello scandalo del piano vaccini e dell’assoluta mancanza di trasparenza sui dati della pandemia”. Lo afferma Wanda Ferro, deputato di Fratelli d’Italia intervenendo in Aula alla Camera.

16.00 – Palazzotto: “Voto sì per rispetto a Mattarella”
“Votare la fiducia ad un Governo come il suo ha, per chi ha la mia storia, un prezzo molto alto. Ma noi come lei qui oggi rispondiamo ad un appello del Presidente Mattarella che avendo saggiamente escluso la possibilità del voto ci ha chiamati tutti ad un Governo ed una maggioranza di emergenza per portare il Paese fuori da questo momento così difficile”. Così il deputato di LeU Erasmo Palazzotto intervenendo durante la discussione in Aula alla Camera sulla fiducia al Governo Draghi.

15.20 – Post di Grillo: “Post di Grillo, perseveranza alla Camera”
“Oggi, alle 21,55 la sonda Perseverance atterrerà su Marte. Alla stessa ora, la Perseveranza atterrerà su un altro Pianeta. La Terra. Più precisamente alla Camera dei deputati. I Grillini non sono più marziani. I Grillini non sono più marziani”. Così Beppe Grillo, garante del M5S, sul suo Blog.

14.55 – Muroni (Leu): “Ok a governo per lasciare pianeta migliore”
“Da parlamentare non farò mancare il mio contributo, né le critiche costruttive se necessario per rendere le azioni dell’esecutivo coerenti con le intenzioni. Spero che alla fine di questo percorso potremo dire davvero di aver lasciato una buona moneta, ma anche un Pianeta migliore. Buon lavoro Presidente”. Lo dice Rossella Muroni di Leu nel dibattito nell’Aula della Camera sulla fiducia al governo Draghi.

14.50 – Giuliano (M5s): “Non abbiamo firmato nessuna cambiale in bianco”
“Il MoVimento 5 Stelle ha sempre messo al centro della sua azione politica i temi e gli obiettivi, nell’interesse dei cittadini. Con questa priorità abbiamo lavorato, sia quando eravamo all’opposizione, sia in questa legislatura stando al Governo. Ed è ciò che faremo e continueremo a fare anche con l’esecutivo Draghi: collocando, quindi, al centro del nostro operato il bene del Paese”. E’ quanto affermato, in un passaggio del suo intervento alla Camera, da Carla Giuliano, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia. “Non abbiamo firmato nessuna cambiale in bianco – – ha aggiunto l’esponente pentastellata – il MoVimento non rinuncia alla sua identità. E tanto meno lo farà sul tema della giustizia. Voglio, infatti, ricordare, l’importante lavoro fatto con il ministro Bonafede in questi anni nel comparto”. “Le riforme e i risultati sin qui descritti sono tutti a vantaggio dei cittadini e sono obiettivi che vanno difesi e di cui siamo fieri”, ha concluso Giuliano citando la legge spazzacorrotti, il codice rosso, la nuova norma sul voto di scambio politico mafioso, il potenziamento del Daspo urbano e la nuova class action, tra i risultati ottenuti negli ultimi anni.

14.40 – Fontana (M5s): “Governo ambientalista? Vigileremo che sia davvero così”
“Quello che chiede la fiducia oggi si annuncia come un governo ambientalista: vedremo se sarà davvero così anche da come saprà difendere e rafforzare le conquiste ottenute dal Movimento 5 Stelle dall’inizio della legislatura”. Lo afferma a margine del suo intervento in Aula la deputata del Movimento 5 Stelle Ilaria Fontana vicepresidente del Gruppo alla Camera e coordinatrice dell’Area Territorio. “Non tollereremo una visione miope basata su tecnologie vetuste, basate sul tamponare i danni fatti o in generale sul recuperare materia, calore o energia da fonti inquinanti – continua Fontana – Abbiamo ascoltato dal Presidente Draghi parole rivolte alle rinnovabili e all’idrogeno: per noi sono le opzioni fondamentali della rivoluzione energetica che serve al Paese e al Pianeta. Sull’idrogeno vogliamo chiarire subito che è un’opzione utile soltanto se affiancata all’aggettivo ‘verdè, l’unica tecnologia effettivamente pulita su cui possiamo e vogliamo investire”.

14.20 – Madia (Pd): “Patto sul lavoro per evitare dramma sociale”
“Questa crisi economica è già diventata una drammatica crisi sociale. Sentiamo l’urgenza e il dovere di tutelare chi non è stato tutelato e chi, anche se tutelato, vive nell’incertezza: lavoratori che non sanno se il blocco dei licenziamenti finirà e quando e imprenditori che non sanno come organizzarsi per ripartire. È necessario arrivare a un patto sociale tra sindacati datoriali e governo per evitare, in modo condiviso, il dramma sociale”. Lo ha dichiarato la deputata dem Marianna Madia, responsabile nazionale Pd per l’Innovazione, nel corso dell’intervento per la fiducia alla Camera al governo Draghi.

14.00 – Rampelli (Fdi): “Accanimento contro di noi. Prove tecniche di regime?”
“In questi giorni abbiamo più volte sfidato la nostra coscienza. Echeggiavano vacui richiami alla responsabilità, poco pregni di contenuti, quasi delle minacce: se non votate per noi siete fuori dal sistema. Sarete additati come cafoni che imbrattano i muri e attaccano briga, estremisti che tramano, quelli che erano fuori dall’arco costituzionale, minacciando di volerci spedire là… Di rado si è visto un accanimento simile contro chi sceglie l’opposizione. Prove tecniche di regime?”. A chiederselo è Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente di Fdi nel suo intervento al dibattito in corso sulla fiducia al governo Draghi a Montecitorio. “E’ bene sappiate che l’intimidazione -avverte- scivola storicamente sul piano inclinato della nostra indifferenza…”.

13.40 – Riprende il dibattito sulla fiducia
Nell’Aula della Camera riprende il dibattito sulla fiducia al governo Draghi. Il prossimo stop, per la sanificazione dell’Emiciclo, sarà dalle 16 alle 18, quando avrà luogo la replica del presidente del Consiglio. Tra le 18.30 e le 20 ci saranno le dichiarazioni di voto ed alle 20 inizierà la ‘chiamà.

13.40 – Riprende il dibattito per la fiducia
Nell’Aula della Camera riprende il dibattito sulla fiducia al governo Draghi. Il prossimo stop, per la sanificazione dell’Emiciclo, sarà dalle 16 alle 18, quando avrà luogo la replica del presidente del Consiglio. Tra le 18.30 e le 20 ci saranno le dichiarazioni di voto ed alle 20 inizierà la ‘chiama’.

13.05 – Salvini: “Presto arrivi, non solo dai 5 stelle”
Nelle prossime ore, e non solo dai 5 Stelle, ci saranno diverse persone che cominceranno il loro cammino con la Lega, sia alla Camera che al Senato”. L’ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini parlando ai cronisti fuori da Palazzo Madama. E ha aggiunto: “Oggi al Senato Lega e Forza Italia, quindi il centrodestra, sono forza di maggioranza rispetto al Pd e 5 Stelle”.

12.29 – Aula sospesa per sanificazione
E’ stata sospesa fino alle 13,30 la discussione generale alla Camera sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi. La seduta è stata interrotta per consentire la sanificazione dell’aula.

12.18 – Forciniti (M5s): “Stasera mio No netto oltre ogni minaccia”
“Stasera il mio NO a questo governo sarà netto, convinto e consapevole. Oltre ogni minaccia, oltre ogni pressione, oltre ogni possibile conseguenza personale alla quale potrei andare incontro”. Lo annuncia il deputato M5S, Francesco Forciniti.

12.00 – D’Ambrosio lascia il M5s
Giuseppe D’Ambrosio lascia il gruppo parlamentare M5S alla Camera e passa al Misto: lo ha comunicato il presidente Roberto Fico.

11.40 – Molteni: “Draghi rappresenta il meglio”
“La Lega rappresenta la pancia ma anche la testa ed il cuore del Paese: il mondo del saper fare e del saper fare bene”. Lo dice Nicola Molteni della Lega nell’Aula della Camera assicurando il “sostegno incondizionato” del Carroccio al governo Draghi. “Sappiamo metterci al servizio della comunità nazionale con coraggio, orgoglio, senza calcoli politici”, ha aggiunto.

10.35 – Magi: “Sostegno da +Europa”
“Noi di +Europa, Azione-Radicali non le faremo mancare tutto l’appoggio necessario perché non possiamo sprecare questa preziosa e unica occasione”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Riccardo Magi di +Europa nel dibattito sulla fiducia al governo Draghi. Magi ha inoltre chiesto che il governo proponga la cittadinanza per Zaki.

10.25 – Carelli: “Fiducia per il bene del Paese”
“Oggi ci stringiamo attorno a lei votando la fiducia per il bene del paese, dei nostri figli”. Così l’ex M5S Emilio Carelli, in Aula alla Camera nel corso della discussione generale sulle comunicazioni del premier Mario Draghi per la fiducia. “Considero l’insediarsi di un governo di responsabilità nazionale un fatto estremamento positivo”, un esecutivo che punti alla “ricostruzione”, partendo “dalle scelte coraggiose da lei annunciate”. Ma Carelli premette anche la volontà di vigilare sulle misure che di volta a volta verranno adottate, “verificando che gli impegni presi da lei davanti al Paese e al Parlamento vengano puntualmente rispettate”, e non accettando “supinamente tutti i provvedimenti, ma con spirito critico decidere se approvarli o no”.

10.00 – Durigon (Lega): “Ridurre pressione fiscale”
“Le sfide che il governo dovrà affrontare sono sotto gli occhi di tutti, ieri lei presidente Draghi ha detto che non esiste un prima e un dopo, dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, ha detto che centrali sono le politiche del lavoro, non posso che condividerlo. E’ necessario fin da subito la riforma degli ammortizzatori sociali. Il nostro auspicio è che ci sia una significativa riduzione della pressione fiscale sul costo del lavoro”. Così il deputato della Lega Claudio Durigon, nel corso della discussione generale alla Camera sulle comunicazioni del premier Mario Draghi per la fiducia.

9.55 – Lollobrigida (Fdi): “Non tradiremo nostro programma”
“Tre anni fa, il 18 febbraio 2018, i candidati di Fratelli d’Italia firmarono un impegno solenne con gli elettori: mai accordi e patti di governo che avrebbero portato a tradire il nostro programma. Dichiarammo di essere patrioti e, simbolicamente, consegnammo questo documento all’Altare della Patria a Roma. Oggi come allora, noi manterremo questa promessa”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

9.30 – Giachetti: “Draghi come Ronaldo? Meglio come Totti”
“Ho sentito paragonarla a Ronaldo, a Baggio. Se proprio dobbiamo rimanere all’interno di questa metafora, mi consentirà, dato che conosco quale è la sua passione calcistica, di paragonarla al Capitano, al quale riconosciamo lungimiranza, intelligenza e precisione nei passaggi”. Lo ha detto il deputato di Iv, Roberto Giachetti, in un passaggio del suo intervento in aula alla Camera sulla fiducia al governo, richiamandosi alla comune passione calcistica, condivisa con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, per i colori giallorossi e per l’ex capitano della Roma, Francesco Totti.

9.20 – Giachetti: “Agenda di Draghi è agenda d’Italia viva”
“Presidente Draghi, la sua agenda è la nostra agenda”: lo dice nell’Aula della Camera Roberto Giachetti di Iv nel dibattito sulla fiducia.
“Mentre nella politica volano insulti e minacce il governo Draghi vola e lo spread crolla: forse sarebbe il caso che qualcuno si chiedesse perché”, sostiene.

9.15 – Draghi seduto tra Di Maio e Lamorgese
Draghi siede tra i ministri degli Esteri e dell’Interno, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese, e tutti i nove posti al banco del governo sono occupati da ministri. L’Emiciclo è pieno di deputati. Non lo sono ancora, invece, il Transatlantico e le tribune.

9.10 – Si vota dalle 20
In base a quanto deciso dai capigruppo di Montecitorio,la discussione generale andrà avanti fino alle 12, quando sarà sospesa fino alle 13.30 per la sanificazione dell’Aula. Riprenderà dalle 13.30 alle 16, quando ci sarà una nuova pausa per la sanificazione fino alle 18, quando si terrà la replica del presidente del Consiglio. Le dichiarazioni di voto saranno dalle 18.30 alle 20, quando avrà inizio la chiama per la votazione di fiducia.

9.07 – Al via il dibattito alla Camera
E’ partito nell’Aula della Camera il dibattito sulla fiducia al governo Draghi. Il presidente del Consiglio segue il dibattito (che sarà interamente trasmesso in televisione) dai banchi del governo. Gli iscritti a parlare sono 63.

8.58 – I ministri arrivano a Montecitorio

8.47 – Meloni a Repubblica: “Fdi non si piega a democrazia dimezzata”
“Non si tratta né di essere pro o contro Draghi – personalità certamente rispettabile – e nemmeno di essere pro o contro l’Europa, sulla cui costruzione futura è legittimo avere opinioni differenti. Si tratta, più semplicemente, di non rassegnarsi all’idea che quella italiana sia una democrazia dimezzata, nella quale il voto dei cittadini conta sempre meno e quando il gioco si fa duro arriva qualcuno calato dall’alto per provare a fare ciò che chi viene scelto dal popolo non saprebbe certamente fare”. Così la leader di Fdi Giorgia Meloni in una lettera a Repubblica.

7.49 – Zanda (Pd): “Ora riforme istituzionali”
“Le Camere devono riconquistare la funzione legislativa espropriata dal governo”. Lo dice l’ex tesoriere del Pd Luigi Zanda al quotidiano di Largo Fochetti. “È un dovere di questa maggioranza, la più ampia della storia della Repubblica, trovare uno spazio d’azione. Che non può che essere quello delle riforme. In primis gli adeguamenti della Costituzione e dei regolamenti alla nuova legge sul taglio dei parlamentari. Poi norme che vadano oltre il bicameralismo paritario e la legge elettorale”.

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