È successo domenica scorsa lungo l'autostrada A27 Treviso-Belluno. Il casellante, vedendo la donna in strada ferita e impaurita, ha chiamato la polizia stradale. Agli agenti la vittima ha raccontato di essere stata picchiata durante il tragitto anche con un telefonino e con lo specchietto interno divelto
È scesa dall’auto in corsa per salvarsi dalla violenza del marito che, ubriaco, l’aveva picchiata durante il viaggio. Domenica 14 febbraio, a Silea (Treviso) una donna è scesa dall’automobile dopo aver superato un casello autostradale lungo la A27 Treviso-Belluno per chiedere aiuto. Impaurita e ferita al volto, una volta in strada ha cercato di attirare l’attenzione delle auto in transito, ma ad aiutarla è stato il casellante, che ha allertato la polizia stradale.
Gli agenti, rispettando le linee guida per i casi di violenza sulle donne, le hanno dato immediata assistenza, affidandola poi a una struttura protetta. La vittima, con evidenti lividi al viso, ha detto agli agenti che il marito, assalito dalla rabbia per futili motivi, l’aveva picchiata lungo il viaggio in auto, sferrandole uno schiaffo in faccia, colpendola più volte con lo specchietto interno della macchina, divelto lungo il tragitto, e con il telefonino. La coppia è stata separata anche con l’aiuto di una volante intervenuta in soccorso. Il marito, in evidente stato di alterazione alcolica, è stato sanzionato per ubriachezza e affidato al figlio maggiorenne giunto sul posto che lo ha portato a casa.