Lorenzo Rossi Sturani, uno dei tre figli di Vasco, si racconta in un'intervista in cui ripercorre la propria infanzia e i momenti difficili della propria vita: "Ho pensato che non valesse la pena vivere"
Vasco Rossi, il “provocautore” come ama autodefinirsi, la rockstar che tutti conosciamo é anche un papà e un nonno. Della sua vita privata non si sa molto, è infatti spesso restìo nel raccontare le proprie faccende più intime. A farlo, in parte al posto suo, ci ha pensato Lorenzo, uno dei tre figli di Vasco, avuto con la Gabri dell’omonima canzone e riconosciuto con il test del Dna nel 2003. “Non sono mai stato arrabbiato con lui” , dichiara Lorenzo in un’intervista pubblicata su Leggo.it. “Avevo solo la volontà di conoscerlo, per me era una gioia. Fu molto emozionante, non ricordo cosa ci siamo detti, ma è stato molto bello”. Up e down, come la vita di ognuno anche quella di Lorenzo ha attraversato momenti complessi. “Ho avuto diversi momenti difficili [..] alcuni anni fa, prima di conoscere mia moglie, perché non avevo un lavoro, una famiglia e mi chiedevo che senso avesse proseguire la mia vita. Finché non è accaduta la magia. Quando scriverò la mia autobiografia, vorrei far capire che nei momenti in cui pensi che non valga la pena vivere, bisogna cercare una piccola speranza per andare avanti”.
Oggi Lorenzo ha 34 anni, lavora nell’area marketing per VivaTicket, ma è anche uno speaker radiofonico muovendo i primi passi proprio a Punto Radio, fondata da Zocca e Vasco Rossi. “La radio è sempre stato il mio hobby. Da piccolo, quando abitavo in provincia di Ferrara, ero in un momento traumatico, senza amici, senza famiglia, mio padre non era ancora nella mia vita, mia madre aveva i suoi problemi. Ascoltare la radio giorno e notte era la mia compagnia”, ha detto. Infine ha aggiunto: “Ho cominciato proprio in quella radio per coincidenza, grazie al mio zio acquisito Biagio Antonacci. Dopo un concerto mi fece conoscere Ruocco, che aveva le frequenze di Punto Radio e mi disse di provare. Tuttavia non ho mai pensato di ripercorrere la strada di mio padre [..] Ho maledetto il mio cognome. Ci ho messo parecchio a tenerlo sulle spalle, ma quando ho deciso di fregarmene è stato tutto più bello”.