Secondo una prima ricostruzione, sarebbero state 50 le persone a bordo. 45 tratte in salvo finora. Il sindaco Totò Martello: "Se vogliamo che il Mediterraneo non sia più un mare di naufragi serve l'intervento dell'Europa"
Le ricerche della Guardia costiera continuano nel tratto di mare vicino a Lampedusa, dove cinque migranti sono stati dispersi durante il trasbordo da un barchino a 15 miglia dall’isola. Secondo una prima ricostruzione, sarebbero state 50 le persone a bordo. Durante il salvataggio i migranti si sarebbero spostati tutti su un lato e la barca si è rovesciata. 45 persone sono state salvate subito dalle motovedette, incluse da quelle della Guardia di Finanza.
“Ancora un naufragio nel mare di Lampedusa, ancora un grido di dolore che dal Mediterraneo arriva al cuore dell’Europa”, è il commento del sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello. “Fino ad ora sono 45 i migranti tratti in salvo – aggiunge – ma sono in corso le operazioni di ricerca di possibili dispersi, potrebbero essere fra cinque e sette persone”. “Tra ieri ed oggi, in appena 20 ore sono arrivate sull’isola più di 700 persone – prosegue Martello – al momento il Centro di accoglienza ne ospita circa 1000. Gli strumenti predisposti dal governo nazionale attraverso il ministero degli Interni consentono, grazie anche alle navi quarantena, di gestire gli interventi di primo soccorso e di accoglienza. Ma se vogliamo che il Mediterraneo non sia più un mare di naufragi e diventi un ‘Mare di Pace’, è necessario un intervento dell’Europa per agire sulle cause e sulla gestione dei flussi migratori nel loro complesso”.
Continuo a dire – conclude il sindaco – che i principi contenuti del Global Compact for Migration, il documento delle Nazioni Unite, dovrebbero essere un punto di riferimento a Roma e a Bruxelles“.
(immagine d’archivio)