La Procura di Reggio Calabria ha chiesto l’archiviazione per l’assessora regionale alle Infrastrutture Domenica Catalfamo, indagata nell’ambito dell’inchiesta “Helios” che, lo scorso giugno, aveva portato all’amministrazione giudiziaria dell’Avr Spa, la società che si occupa della raccolta differenziata nella città dello Stretto e della manutenzione delle strade. Come dirigente pro tempore del settore viabilità della Città Metropolitana di Reggio Calabria, nonché rup dei lavori del progetto della Gallico-Gambarie, l’assessora Catalfamo era indagata con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo scopo di commettere una pluralità di delitti contro la pubblica amministrazione e corruzione. Nel corso dell’inchiesta condotta dai carabinieri, inoltre, era stata iscritta nel registro degli indagati anche per concorso esterno con la ‘ndrangheta.

Adesso per lei potrebbero cadere tutte le accuse, così come per l’amministratore delegato dell’Avr Claudio Nardecchia e per gli altri politici coinvolti nell’indagine. La richiesta di archiviazione, infatti, è stata presentata dalla Procura nei confronti dell’ex vicesindaco di Reggio Calabria, oggi consigliere comunale, Armando Neri, gli assessori comunali Giovanni Muraca e Rocco Albanese, il consigliere Filippo Quartuccio e l’ex sindaco di Taurianova Fabio Scionti. Il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e i sostituti Stefano Musolino, Walter Ignazitto e Alessandro Moffa hanno chiesto, invece, il rinvio a giudizio per il consigliere comunale del Pd Nino Castorina, per l’ex consigliere regionale e provinciale Giovanni Nucera accusati di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità.

Stando all’impianto accusatorio, Castorina avrebbe chiesto all’allora dirigente Catalfamo “l’assunzione in Avr di persone da lui ‘sponsorizzate’”. In sostanza, “dalle sue parole – scrivono i magistrati – si comprendeva che si trattava di una prassi consolidata, cosicché egli chiedeva la sua parte”. L’indagine riguardava pure il tentativo delle cosche di infiltrare l’Avr che, secondo gli investigatori, “ha concesso assunzioni di soggetti sponsorizzati dalla politica e affidato lavori a ditte gradite dalla criminalità organizzata”. È stato chiesto il processo, infatti, per i dipendenti dell’Avr Francesco Antonio Purrone e Giglio Genoese nei confronti dei quali otto mesi fa la Procura aveva chiuso le indagini per concorso esterno con la ‘ndrangheta. In particolare, secondo i pm, Purrone sarebbe stato “l’interlocutore delle cosche” e avrebbe agevolato “l’infiltrazione delle imprese colluse con la ‘ndrangheta – è scritto nel capo di imputazione – nelle opere edili subappaltate o concesse dalle due Spa nell’ambito dei servizi di gestione e manutenzione delle strade provinciali di Reggio Calabria”. Il dipendente dell’Avr Giglio, invece, avrebbe agevolato “gli interessi delle imprese colluse con la ‘ndrangheta nei rapporti con il ramo d’azienda dedicato al servizio di raccolta dei rifiuti nella città”.

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