“Quando ho aperto il locale per la prima volta ho lavorato con persone sorde come me. E per la prima volta i clienti udenti dovevano adattarsi a me, e non io a loro. Questo mi ha fatto sentire più serena”. Sara Longhi e Alfonso Marrazzo sono i fondatori del Bar Senza nome di Bologna, il primo locale in Italia gestito interamente da sordi. A dicembre del 2020, a distanza di otto anni dall’apertura del 2012, i due sono stati nominati Cavalieri della Repubblica dal presidente Mattarella per il “loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità”. Un’occasione per fare un bilancio del progetto, che vedeva tra gli obiettivi quello di unire il linguaggio visivo e quello sonoro in un luogo di incontro. “I clienti – spiegano– si mettono in gioco e provano a ordinare con il linguaggio dei segni. Spesso poi la comunicazione non si ferma al bancone, ma diventa una chiacchierata”. Nel loro bar si ordina con il linguaggio Lis, oppure usando dei bigliettini. Il bar nel corso del tempo è diventato un punto di riferimento in città, non solo per la comunità sorda. “Diversi frequentatori si possono definire più come amici che come clienti”.

Articolo Precedente

Sant’Egidio rilancia l’appello agli hotel chiusi per Covid: “Ospitate i senzatetto”. Un gestore: “Senza turisti almeno aiuto qualcuno”

next
Articolo Successivo

Reddito di cittadinanza a centinaia di senzatetto grazie all’aiuto di Sant’Egidio: “Così possono affittare una stanza e a volte trovare lavoro”

next