Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo formano il duo nel 1993 poi il grande successo internazionale con l'album, l'ultimo della loro carriera, "Random Access Memories" del 2013 che ha vinto due Grammy Awards. Il portavoce ha confermato al sito Variety lo scioglimento e non si sa se i due continueranno la loro carriera da solisti
Il deserto, il silenzio, due caschi riconoscibilissimi e alla fine l’autodistruzione di uno dei due. Così con un video dalla durata di otto minuti dal titolo secco e senza giri di parole “Epilogue“, il duo elettronico francese Daft Punk (formato da Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo) ha annunciato lo scioglimento dopo 28 anni di onorata carriera nel mondo della musica: dal 1993 al 2021. La clip vede i due che per molti anni hanno nascosto le loro caratteristiche dietro le maschere da robot, che camminano per il deserto, indossando i loro iconici caschi spaziali e le giacche di pelle. Dopo pochi istanti si nota che uno dei due artisti che ha dietro la schiena un timer che viene azionato. Il primo si allontana e poi esplode. La scena si sposta all’alba mentre risuonano le note di “Touch“.
L’agente del duo ha confermato ufficialmente la notizia al sito Variety e ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli circa le loro carriere da solisti. La canzone che si ascolta nel punto cruciale del video d’addio è “Touch” estratto dall’album “Random Access Memories” del 2013, uno dei più importanti del percorso artistico. Nel disco anche la hit mondiale “Get Lucky”. “Random Access Memories” ha vinto due Grammy Awards (gli Oscar della musica mondiale) nel 2014 come “Album dell’anno” e “Miglior album dance-elettronico”. Successivamente i Daft Punk hanno collaborato con diversi colleghi ed artisti come, ad esempio, The Weeknd nel 2016 per l’album “Starboy”.
Bangalter e de Homem-Christo si sono conosciuti a 12 anni a metà degli Anni 80 a scuola a Parigi. Hanno legato subito e iniziato a lavorare insieme sperimentando nuovi suoni. Prima hanno formato nel 1992 il gruppo rock Darlin’, ispirato all’omonima canzone dei Beach Boys, con il loro amico Laurent Brancowitz. I tre però ricevono una recensione negativa dal settimanale musicale del Regno Unito Melody Maker che ha definito la loro musica “uno stupido trash punky”. Il duo ha deciso così di prendere spunto dalle parole della recensione per dare il nome alla loro band che nasce così nel 2013. Brancowitz se ne va per formare i Phoenix. Il primo singolo “The New Wave”, è stato pubblicato nel 1994, seguito l’anno successivo da “Da Funk” che ha iniziato ad espandersi in Europa. Il brano verrà poi incluso nel disco di debutto “Homework” del 1996. L’album è stato un grande successo, portando alla popolarità il duo. Ad un certo punto i due artisti hanno dichiarato, ma era solo per creare un alone di mistero attorno, di essere rimasti feriti in un’esplosione ed essere dunque costretti a nascondersi dietro maschere robotiche. Da qui l’icona musicale dei caschi e il divieto di fotografare i loro visi dal 1996. Il secondo disco “Discovery” è uscito nel 2001, con il singolo apripista “One More Time”. Il terzo disco della carriera, uscito nel 2005, si intitolava “Human After All”. Poi i tour in tutto il mondo testimoniati dall’album dal vivo “Alive 2007”. I Daft Punk nel 2010 hanno firmato la colonna sonora per il remake Disney di “Tron” per poi pubblicare nel 2013 “Random Access Memories”, l’ultimo disco della loro carriera.
Tra le curiosità legate alla loro carriera il “no grazie” a David Bowie che li aveva invitati a remixare un suo brano. Leggenda vuole che Guy-Manuel de Homem-Christo abbia discendenze nobiliari. Sulla loro scelta di avere il volto coperto il duo aveva dichiarato nel 2013 a R101: “Vogliamo avere una vita normale, interagendo con le persone ogni giorno, prendere la metro, comprare il pane. Facciamo tesoro del poterci comportare normalmente, rimanere anonimi, e non essere spiattellati su tutte le copertine delle riviste. Facciamo così da 20 anni, le persone l’hanno capito e ci hanno sempre supportato”.