Nel suo mirino ci sono posate con la svastica incisa, busti di Hitler, aquile imperiali, divise, tazze, croci uncinate. C’è un uomo in Francia che da gennaio va a caccia di aste. Il suo obiettivo è boicottare tutte quelle che mettono in vendita cimeli nazisti. Non sempre ci riesce, ma in due mesi è già riuscito a farne sospendere almeno una decina. Le case d’asta infatti decidono di ritirare i lotti non perché sia vietato mettere in vendita oggetti simili, ma perché la “talpa”, come lo chiama la stampa francese, si appella a dei cavilli legali, trovando alcune falle nell’organizzazione, come ad esempio il non rispetto della regola che vieta di mostrare i cimeli prima dell’asta. Il rischio infatti, in questo caso, è quello di incorrere nel reato di apologia al nazismo. Oppure aizzando la stampa locale e creando un “caso” intorno ai lotti del Reich, per scoraggiare le case d’asta a portare avanti la vendita.
La storia è stata raccontata dall’edizione di oggi della Stampa. Di quest’uomo del mistero, che si fa chiamare Axel, si sa che non è ebreo e che è un collezionista esperto. Gli unici a conoscerne l’identità sono i giornalisti del quotidiano Le Parisienne che, mantenendone l’anonimato, hanno parlato di un uomo alto ed elegante, che vive in una casa parigina rivestita di marmo ed è nipote di antiquari. Riferendosi ai lotti di un’asta a Soissons, costituiti da bandiere naziste, fibbie del Reich e pugnali con la svastica, che è riuscito a far ritirare, Axel ha detto ai giornalisti: “Ci prendono in giro”. “Non sono ebreo. Voglio semplicemente giustizia e considero la mia un’opera civica e il dovere di un massone”. La caccia di Axel ai cimeli nazisti ha trovato anche l’appoggio del Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche francesi, che lo ha sostenuto nel boicottare tante aste.