Beppe Signori non truccò la partita tra Piacenza e Padova del 2 ottobre del 2010 finita 2 a 2. Lo ha deciso il tribunale di Piacenza assolvendo con formula piena l’ex attaccante di Foggia, Lazio e Bologna. Imputato in uno dei filoni dell’inchiesta sul calcioscommesse aperta all’inizio dalla procura di Cremona, Signori è stato assolto perché il fatto non sussiste. L’ex attaccante aveva rinunciato alla prescrizione, contrariamente a quanto aveva deciso di fare nel procedimento principale di Cremona chiuso nel dicembre scorso.
“Vittoria nettissima senza se e senza ma! Assolto con formula piena perché il fatto non sussiste, art. 530 co. 1 C. P. (Non per insufficienza di prove)!”, ha commentato l’ex attaccante della Nazionale, che oggi ha 53 anni, sulla sua pagina Instagram. Nel 2011 Signori era stato arrestato e aveva trascorso due settimane ai domiciliari. Era accusato di aver aggiustato il risultato della partita Piacenza-Padova, grazie ai contatti con un gruppo criminale dedito alla combine delle partite: li chiamavano “quelli di Singapore”.
“Dopo 10 anni è finita, anche se io e il mio avvocato non avevamo mai avuto dubbi sulla mia innocenza”, ha spiegato l’ex calciatore – che per tre volte ha vinto la classifica dei marcatori della serie A – al sito del quotidiano piacentino Libertà. “In qualche modo vengo ripagato, giustizia parziale è stata fatta, perché comunque questi anni non me li restituirà più nessuno, è una rivincita e speriamo che sia la prima di una lunga serie”, ha aggiunto all’uscita del tribunale accompagnato dal suo avvocato Patrizia Brandi. Radiato dalla giustizia sportiva, ora Signori spera di essere reintegrato nell’ambiente sportivo. “Io ho fatto tutto questo per essere riabilitato a livello sportivo. E’ una prima vittoria, spero che ne arrivino altre”, ha concluso l’ex numero 11 del Foggia di Zeman.
Signori figurava anche tra gli imputati che la procura di Cremona accusava di essere promotori e organizzatori dell’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Il 15 dicembre scorso il tribunale, su richiesta della procura, ha emesso sentenza di non doversi procedere perché il reato si era estinto per maturata prescrizione. Oltre a Signori erano imputai l’ex calciatore serbo Almir Gegic, l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese e poi del Benevento. In quel caso Signori non aveva rinunciato alla prescrizione e la sua legale aveva spiegato: “Rinunciare alla prescrizione per continuare il processo noi soli sarebbe una pazzia. Quanto andremmo ancora avanti? Due, tre anni?”.
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