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Sanremo 2021, tutti gli ostacoli che Amadeus deve schivare

"Con tutto quello che sta succedendo, pensate a Sanremo?". "Emoji con bocca spalancata e liquido verde". Osservazioni (l'emoji non è esattamente un'osservazione ma va per la maggiore, è gettonatissima anche nelle discussioni tra filosofi, pare) che ogni anno arrivano puntuali e che quest'anno trovano maggior ragion d'essere nel contesto in cui viviamo. Sanremo però si farà, la domanda è "come?". In ogni caso, c'è chi non vede l'ora...

di Claudia Rossi

Il Paese ha ben altri problemi“. “Con tutto quello che sta succedendo, pensate a Sanremo?“. “Emoji con bocca spalancata e liquido verde“. Osservazioni (l’emoji non è esattamente un’osservazione ma va per la maggiore, è gettonatissima anche nelle discussioni tra filosofi, pare) che ogni anno arrivano puntuali e che quest’anno trovano maggior ragion d’essere nel contesto in cui viviamo, sfregiato da una pandemia apparentemente inarrestabile e da una situazione economica boccheggiante. Eppure Sanremo è Sanremo, si farà. Così si è deciso. Si farà nella massima sicurezza. Portando lavoro a chi è coinvolto nel progetto (centinaia di persone, molte delle quali parte del settore spettacolo, uno di quelli che sta soffrendo di più). Si farà cercando di “alleggerire” le serate degli spettatori. Ma come si farà? Perché a guardare bene sembra che il lavoro di Amadeus sia mica facile. C’è questo schema di Super Mario Bros. (il noto videogame) che è di una difficoltà quasi sadica: ammazzi il nemico, e tac, cadi in una botola, superi la botola e alé, ti secca una mannaia. Ecco, al posto di Mario metteteci Amadeus e questa è la situazione a pochi giorni dall’inizio del Festival. Naomi Campbell non c’è, arriva Vittoria Ceretti. Che è sì un’amatissima top model internazionale ma siamo a Sanremo e il nome di lei è più da settimana della moda di Parigi: per dirla in modo chiaro, la sosia di Liz Taylor che tutti gli anni stazionava davanti all’Ariston, probabilmente non le avrebbe chiesto un selfie. Certo non è come dire “Bill Murray non c’è, arriva Bombolo”, perché la Ceretti è una apprezzata top model, dei nostri tempi. Ma l’impressione è che Amadeus stia cercando di fare del suo meglio per portare sul palco co-conduttrici interessanti trovando nel suo cammino le difficoltà di SuperMario (ah è vero, c’è pure quello che si chiama come il protagonista del videogioco e di schemi difficili da superare ne ha di fronte a iosa): la pandemia, il budget ridotto, una parte dei vertici Rai che sono come i “funghi cattivi” del gioco, il tempo tiranno. E allora ecco che TvBlog fa i nomi di Simona Ventura, Luisa Ranieri e Serena Rossi: tutte e tre con programmi Rai in promozione ma certamente amate, pop, festivaliere. Perché il bravo cuoco si vede quando va a fare la spesa con un budget risicato. E se la lista ospiti è ferma (o quasi) a un mese fa, Amadeus non si arrende e sembra aver “portato a casa” anche Loredana Bertè che, insieme alla già confermata Ornella Vanoni, va a formare un magnifico duo di ‘signore della canzone’ ma pure della vita: un tè con Ornella, what the world needs now. Insomma, gli ospiti stranieri non possono raggiungere l’Italia, con quelli italiani tocca tribolare perché Sanremo è Sanremo ma i big se lo guardano da casa, mica rischiano: un conto è uscire sul balcone a cantare, l’altro è presentarsi come ospite in questa edizione difficile. No grazie. E gli amici? Gli amici se li è mangiati il gatto. Celentano, per altro, era stato dato come “trattativa in corso” ma nulla era ufficiale. Su tutto, c’è la pandemia da gestire, con la zona sanremese che diventa zona rossa e dei protocolli da seguire in modo rigido per scongiurare il peggio. Fiorello intanto registra gli applausi su ClubHouse. Perché se uno è geniale è geniale anche quando lo schema del gioco si fa complicato. E allora, in questa edizione di Sanremo settanta più uno che s’avvicina e che sarà molto complessa, diversa da tutte, c’è da contare su due fuoriclasse. Perché una grossa parte d’Italia non la pensa come quelli dell’incipit. Anzi, non vede l’ora che tutto abbia inizio. E bastano le canzoni (alcune sono molto “a fuoco”, c’è tradizione e radio). Bastano Fiorello e Amadeus.

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