“Il numero delle vittime da covid in Italia è da brivido e continueremo ad avere questi numeri finché non vaccineremo la popolazione più fragile. E’ come se ogni giorno ci fosse un un incidente aereo. In questo momento abbiamo un progetto molto ambizioso con l’Università Bicocca di Milano per studiare gli elementi che possono incidere sulla mortalità, analizzando pazienti di diversi ospedali del Nord Italia, della Svizzera e di Paesi simili al nostro”. Così, a “Dimartedì” (La7), Ilaria Capua, direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, commenta il numero delle vittime da covid nel 2020 in Italia (726mila decessi, circa 90mila in più della media degli ultimi 5 anni, con un aumento di 240 morti al giorno a causa del covid).
E puntualizza: “Lockdown preventivi e chiuderci in casa? Di lockdown assoluti ne abbiamo fatti forse troppi, ora abbiamo gli strumenti per mappare l’infezione, ma ricordo che l’Italia è molto indietro col sequenziamento del virus. E quindi non abbiamo una fotografia chiara di quello che sta avvenendo. Bisogna accelerare sul sequenziamento e sulla condivisione di queste informazioni: parliamo di centinaia di migliaia di sequenze”.
Riguardo ai vaccini, la virologa spiega: “Non è che con questo giro di vaccinazioni avremo finito. Continueremo per molti mesi a vaccinare al fine di parare l’ondata pandemica, ma poi questo vaccino rientrerà nelle vaccinazioni che facciamo ogni anno, come quella anti-influenzale. Stiamo vedendo come si comportano questi vaccini e i risultati sono ottimi. Stiamo vedendo, ad esempio, che anche con una dose sola il numero dei ricoveri diminuisce in maniera molto significativa. La vaccinazione, però, da sola non basta – continua – perché bisogna vaccinare numeri notevoli di persone prima che il vaccino cominci a fare effetto. E’ necessario un periodo di coesistenza delle misure di restrizioni e di quelle di vaccinazione. In Inghilterra è vero che sono avanti con le vaccinazioni, ma è anche vero che hanno applicato un lockdown duro: a mia suocera, già vaccinata, non fanno mettere neanche il naso fuori casa”.