La riunione è cominciata alle 18, ma il via libera è arrivato solo dopo le 20. Tensioni sull'Editoria, dove Forza Italia voleva piazzare Mulé. Alla fine vince, ancora una volta, l’equilibrio del bilancino. Nel M5s non ci sono Fraccaro e Buffagni, il leghista Molteni torna al ministero dell’Interno. E non mancano i confermati e le new entry. L'unico tecnico è Gabrielli, a cui va la delega ai Servizi
Trentanove poltrone, 11 al Movimento 5 stelle, 9 alla Lega, 6 a Forza Italia e al Pd, 2 a Italia viva e 1 a Leu. Dieci giorni dopo il giuramento, il governo di Mario Draghi completa i suoi ranghi con le nomine di sottosegretari e viceministri. Un listone organizzato col manuale Cencelli persino nel genere: dopo le polemiche dei giorni scorsi, venti poltrone sono assegnate a uomini, diciannove a donne. Nell’elenco c’è posto anche per +Europa, Centro democratico e Noi con l’Italia, che ottengono una nomina ciascuno, e per un solo tecnico – il capo della polizia Franco Gabrielli – a cui va la delega ai Servizi. In stand-by, invece, la delega allo Sport che verrà assegnata successivamente. A livello territoriale, viste le polemiche sui ministri provenienti a maggioranza dal Nord, si registra un parziale equilibrio: i sottosegretari provenienti dal Sud e dalle isole sono in totale 16, di cui 6 solo dalla Puglia. In sette arrivano dal Centro Italia, mentre altri 16 provengono dalle Regioni settentrionali (7 sono lombardi).
Dopo giorni di trattative la quadra si è trovata in giornata, visto che la riunione del governo era prevista alle 17 con all’ordine del giorno la delibera delle esequie di Stato per l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci. Il Cdm, però, è stato posticipato e l’odg è stato integrato. La riunione è quindi cominciata alle 18, poi è stata interrotta poco prima delle 20 perché tra i partiti sono emersi degli attriti. I motivi? Diversi. A partire dalla delega all’Editoria, dove Forza Italia voleva piazzare Giorgio Mulè: scelta osteggiata dai 5 stelle e dal Pd. Alla fine l’ex direttore di Panorama è finito alla Difesa, ma l’Editoria è rimasta in mano al partito di Arcore: va a Giuseppe Moles. Ecco l’elenco completo.
SOTTOSEGRETARI ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
• Deborah Bergamini (Forza Italia), Simona Malpezzi (Pd) – Rapporti con il Parlamento
• Dalila Nesci (M5s) – Sud e coesione territoriale
• Assuntela Messina (Pd) – Innovazione tecnologica e transizione digitale
• Vincenzo Amendola (Pd) – Affari europei
• Giuseppe Moles (Forza Italia) – Informazione ed editoria
• Bruno Tabacci (Centro democratico) –Coordinamento della politica economica
• Franco Gabrielli – Sicurezza della Repubblica
ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Marina Sereni (Pd) – viceministro
Manlio Di Stefano (M5s)
Benedetto Della Vedova (+ Europa)
INTERNO
Nicola Molteni (Lega)
Ivan Scalfarotto (Italia viva)
Carlo Sibilia (M5s)
GIUSTIZIA
Anna Macina (M5s)
Francesco Paolo Sisto (Forza Italia)
DIFESA
Giorgio Mulè (Forza Italia)
Stefania Pucciarelli (Lega)
ECONOMIA
Laura Castelli (M5s)- viceministro
Claudio Durigon (Lega)
Maria Cecilia Guerra (Leu)
Alessandra Sartore (Pd)
SVILUPPO ECONOMICO
Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) – viceministro
Alessandra Todde (M5s)- viceministro
Anna Ascani (Pd)
POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Francesco Battistoni (Forza Italia)
Gian Marco Centinaio (Lega)
TRANSIZIONE ECOLOGICA
Ilaria Fontana (M5s)
Vannia Gava (Lega)
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Teresa Bellanova (Italia viva)- viceministro
Alessandro Morelli (Lega) – viceministro
Giancarlo Cancelleri (M5s)
LAVORO E POLITICHE SOCIALI
Rossella Accoto (M5s)
Tiziana Nisini (Lega)
ISTRUZIONE
Barbara Floridia (M5s)
Rossano Sasso (Lega)
BENI E ATTIVITA’ CULTURALI
Lucia Borgonzoni (Lega)
SALUTE
Pierpaolo Sileri (M5s)
Andrea Costa (Noi con l’Italia)