Cultura

Pompei, Zuchtriegel è la scelta di Franceschini per la guida del parco. Due consiglieri scientifici si dimettono: “Stupiti, non ha curriculum adatto”

Il 40enne tedesco è il successore di Osanna come direttore dell'area dopo aver superato le selezioni della commissione presieduta dall'attuale ministra della Giustizia Cartabia e poi quelle finali affidate direttamente al ministro. Ma due studiosi del consiglio scientifico non ci stanno: "Ma può darsi che dietro al curriculum si nasconda un genio"

Gabriel Zuchtriegel è il nuovo direttore del Parco Archeologico di Pompei. Si tratta del più giovane dei direttori nominati con la prima procedura pubblica internazionale per la selezione dei musei autonomi nel 2015, quando fu selezionato per guidare il parco archeologico di Paestum e Velia. E’ stato selezionato tra 44 candidati, dei quali il 23% straniero. Zuchtriegel, nato nel 1981 a Weingarten in Germania e dal 2020 anche cittadino italiano, ha studiato archeologia classica, preistoria e filologia greca a Berlino, Roma e Bonn, ha insegnato negli atenei di Bonn, Matera, Napoli Federico II e Salerno.

Prima Zuchtriegel è entrato nella rosa dei dieci prescelti dalla commissione presieduta da Marta Cartabia, ex presidente della Consulta e ora ministra della Giustizia: gli altri candidati della “top ten” erano Giovanni Di Pasquale, Maria Paola Guidobaldi, Giuseppe Parello, Renata Picone, Federica Rinaldi, Mirella Serlorenzi, Francesco Sirano, Pierfrancesco Talamo e Giuliano Volpe. Tutti candidati dal lungo curriculum. Con esperienze professionali di rilievo, anche in ambito campano. Poi Zuchtriegel ha primeggiato nella terna rimasta in gioco, scelto direttamente dal ministro Franceschini “perché a Paestum ha fatto un lavoro incredibile, anche Paestum ora grazie a lui è un modello. Sono sicuro che farà benissimo a Pompei”. Per Franceschini anche Pompei è un esempio virtuoso: “Pompei è una storia di rinascita e riscatto – dice – un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari. Un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi archeologici grazie al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno contribuito ai risultati straordinari e che sono motivo di orgoglio per l’Italia”.

Anche Massimo Osanna, direttore uscente e attualmente direttore generale dei Musei Statali, che ha guidato l’investimento dei fondi europei del Grande Progetto Pompei e riaperto la stagione degli scavi nel sito ha sottolineato di essere felice di “affidare nelle mani del nuovo direttore” un lavoro “proficuo e appassionante” degli ultimi 7 anni.

In realtà la favola di Zuchtriegel sembra portarsi dietro qualche ombra. Insomma la sua nomina non ha fatto felici proprio tutti. Così sono arrivate in forma di protesta le dimissioni di due dei 4 componenti del consiglio scientifico del Parco, gli studiosi Stefano De Caro ed Irene Bragantini. “Con decisione irrevocabile ed effetto immediato – hanno scritto a Osanna – abbiamo deciso di dare le dimissioni. Con vivo disappunto, riteniamo non sussistano le condizioni minime per collaborare con il suo successore”. In particolare De Caro, per 12 anni soprintendente per i beni archeologici di Napoli e Caserta e poi a lungo direttore generale per i beni archeologici del Ministero, ha mostrato le sue perplessità. “Ci siamo consultati con la professoressa Bragantini, che è una grande esperta di pittura pompeiana, e siamo rimasti stupiti dalla nomina di Zuchtriegel – dice all’AdnKronos – perché ci sembra che non abbia un curriculum adeguato per fare il direttore di un sito come quello di Pompei, e non certo per l’età perché a 40 anni io ero già soprintendente a Napoli e Caserta. Nel suo curriculum dice di avere lavorato come contrattista a Pompei e poi è andato a dirigere il Parco di Paestum, che è molto diverso dal sito Unesco di Pompei che merita il meglio in termini di esperienza. Francamente sono rimasto un po’ stupito, può darsi che dietro al curriculum si nasconda un genio e che Osanna lo aiuterà a superare le difficoltà”. “Ci sono ancora molte cose da fare nell’ambito del Grande Progetto Pompei – prosegue De Caro – e arriveranno molti fondi ordinari e straordinari. Amministrare e dirigere gli scavi e i restauri di Pompei e degli altri siti minori richiede esperienza maggiore di quella che dichiara Zuchtriegel”.