Nella nuova ordinanza, la Regione ha infatti inserito anche alcuni dati relativi alla diffusione della variante inglese sul territorio pugliese da cui emerge una elevata circolazione virale in tutta la popolazione e, in particolare, un maggiore tasso di contagio registrato nella popolazione scolastica rispetto a quella generale
Scuola nel caos in Puglia. È arrivata giusto una manciata di minuti prima della mezzanotte la nuova ordinanza del presidente della Regione Michele Emiliano che richiude nuovamente tutte le scuole pugliesi di ogni ordine e grado, imponendo la didattica digitale integrata (Ddi) fino al 14 marzo. Questa è l’ultima mossa del braccio di ferro tra la Regione e il Tar, che proprio nel pomeriggio del 23 febbraio ha bocciato la precedente ordinanza di Emiliano, accogliendo l’istanza cautelare del ricorso presentato dal Codacons Lecce e da un gruppo di genitori di alunni. Le Regioni – ha spiegato il Tar – possono “introdurre misure derogatorie più restrittive rispetto a quelle disposte dal Governo nazionale, ma tali misure devono essere provvisorie e ragionevolmente coerenti con la classificazione del livello di gravità dell’emergenza in ambito regionale”. Nei giorni scorsi, il governatore aveva infatti emanato la nona ordinanza di questo suo secondo mandato che stabiliva la didattica a distanza al 100% in tutte le scuole di ogni ordine e grado, dal 22 febbraio al 5 marzo, mentre è in corso la campagna di vaccinazioni anti-Covid al personale scolastico.
Dopo la decisione del Tribunale amministrativo, Emiliano ha quindi deciso di pubblicare una nuova ordinanza che ricalca quella precedente, ma con piccole modifiche. In particolare, la nuova ordinanza prevede, rispetto alla precedente, che le “scuole dell’Infanzia, le istituzioni scolastiche del ciclo primario e i CPIA ammettono in presenza tutti gli alunni che, per ragioni non diversamente affrontabili, non abbiano la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata”; e che “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado ammettono in presenza tutti gli studenti che, per ragioni non diversamente affrontabili, non abbiano la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata, nel limite del 50% della popolazione scolastica, possibilmente per ogni singola classe”. Inoltre, viene precisato che le Asl dovranno completare il piano vaccinale anti Covid degli operatori scolastici entro il 14 marzo, giorno in cui scade l’ordinanza: solo una volta completato il ciclo vaccinale, i dirigenti scolastici potranno decidere di tornare alla didattica in presenza. L’obiettivo di Emiliano è quello di cercare di contenere il contagio da Covid nelle scuole, arginando la circolazione delle varianti del virus fintanto che non viene completata la campagna di vaccinazione del personale scolastico.
Nella nuova ordinanza, la Regione ha infatti inserito anche alcuni dati relativi alla diffusione della variante inglese sul territorio pugliese. Si tratta dell’analisi della curva epidemiologica aggiornata al 18 febbraio scorso, firmata dal direttore del dipartimento promozione della salute, Vito Montanaro, dal direttore dell’area epidemiologica, Lucia Bisceglie, e dall’assessore alla sanità Pier Luigi Lopalco, da cui emerge una elevata circolazione virale in tutta la popolazione e, in particolare, un maggiore tasso di contagio registrato nella popolazione scolastica rispetto a quella generale, con riferimento alla diffusione di nuove varianti del virus.
Sono state condotte due quick survey, su indicazione dell’Istituto superiore di sanità, con l’obiettivo di valutare la prevalenza della variante inglese nella regione, che hanno restituito una percentuale pari al 15 per cento nella prima indagine, relativa al 4-5 febbraio, e al 38 per cento nella seconda, condotta il 12 febbraio, con un incremento del 60% in 7 giorni. “Tale circostanza – sostiene Emiliano – impone l’assunzione di stringenti iniziative di carattere preventivo, adottando nuove misure finalizzate alla massima limitazione dei contatti interpersonali, per contenere il rischio di una nuova ripresa dei contagi, nelle more di completare la campagna vaccinale almeno con riferimento ai soggetti fragili e a maggior rischio di contagio”.