Multe dai mille ai 600mila euro a chi rifiuta il vaccino. Il Partito Popolare, che gode della maggioranza assoluta in Galizia, ha approvato una riforma della ley de salud regionale entrando in conflitto con Madrid. Nessun’altra comunità autonoma si è mossa per rendere il vaccino anticovid obbligatorio o imporre sanzioni. Secondo i sondaggi non ce ne sarebbe bisogno: l’82% degli spagnoli è disposto a vaccinarsi subito e la cifra continua a salire ogni mese.

L’ex ministro della Salute e adesso vincitore delle elezioni in Catalogna, Salvador Illa, aveva preso in considerazione l’idea dell’obbligatorietà, prontamente abbandonata di fronte alla risposta dei cittadini. Per questo la decisione di Alberto Núñez Feijóo, presidente della Galizia, sembra incomprensibile all’esecutivo di Pedro Sánchez, che potrebbe fare ricorso. La campagna di vaccinazione nella regione a nord del Portogallo procede senza particolari intoppi: è stato somministrato il 91% delle dosi disponibili, circa 185mila.

Per l’opposizione, rappresentata dai nazionalisti galiziani (Bng) e i socialisti regionali, la misura verrà rigettata dal Tribunale Costituzionale perché “vulnera i diritti fondamentali, contraddice le norme nazionali” e favorisce “la propaganda negazionista”. Per il deputato del Partito Socialista Julio Torrado “equivale a voler evitare gli incidenti e il traffico vietando le auto”. Ma i popolari difendono la loro iniziativa definendola un “incentivo” alla vaccinazione, che si applicherà solo in “circostanze molto concrete”. Le multe si dividono infatti in tre livelli —lieve, grave e molto grave— determinati dal “rischio o danno che causa per la salute della popolazione”.

In realtà, ci sono alcuni precedenti che potrebbero favorire la legittimità del provvedimento. La ley de salud pública del 1986 permette di limitare i diritti individuali e imporre la vaccinazione obbligatoria a beneficio della comunità. Nel 2010, un giudice autorizzò la somministrazione del vaccino contro il morbillo ad alcuni bambini dopo l’esplosione di vari casi a Granada, nonostante il rifiuto dei genitori. Precedentemente, nel 1980 era stata imposta l’obbligatorietà dei vaccini contro il vaiolo o la difterite quando “conveniente”.

Nel caso della Galizia, tuttavia, “una misura non deve essere solo adeguata e legalmente prevista, ma risultare necessaria, quando non c’è altra alternativa meno coercitiva che permetta di raggiungere la stessa finalità. In Galizia non è necessario, a meno che non ci sia un contesto specifico di rifiuto dell’immunizzazione”, ha affermato Federico de Montalvo, esperto in diritto sanitario e vicepresidente del Comitato di Bioetica spagnolo, a El Paìs.

Le modifiche della ley de salud galiziana contemplano multe lievi anche per altre violazioni: riunioni che superano il limite di persone consentite, partecipazione a feste che non rispettano le restrizioni, il rifiuto della mascherina, la movida in strada e il mancato rispetto degli orari di apertura e chiusura dei locali.

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