Anche se i problemi nella fornitura delle dosi destinate all’Europa, Italia compresa, non sono ancora stati risolti, Moderna ha annunciato nuovi investimenti di capitale per aumentare la capacità produttiva globale del vaccino anti Covid-19. L’azienda prevede di produrre 700 milioni di dosi entro il 2021, ma punta a superare il miliardo, mentre l’anno prossimo stima di arrivare a 1,4 miliardi di dosi. Le risorse “consentiranno una produzione aggiuntiva dell’attuale vaccino Covid-19 e garantiranno flessibilità per affrontare la produzione di potenziali richiami del vaccino contro le varianti”, ha dichiarato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. Che allo stesso tempo ha annunciato un’altra novità: le prime dosi di un nuovo vaccino, specifico contro la variante sudafricana, sono state consegnate al National Institutes of Health (Nih) statunitense per lo studio clinico.
Ribattezzato mRNA-1273.351, si basa sul vaccino attualmente somministrato nel mondo ma è stato leggermente modificato per combattere al meglio il ceppo del Covid che si è sviluppato in Sudafrica. Moderna ha elaborato tre diverse strategie: Somministrare solo il nuovo siero – se dovesse rivelarsi efficace – a chi finora non è stato vaccinato; elaborare un richiamo che combini il precedente vaccino con il nuovo; somministrare una terza dose del vaccino già in commercio per rafforzare la risposta immunitaria dei cittadini. “Siamo lieti di iniziare lo studio clinico della nostra variante di richiamo e siamo grati per la continua collaborazione del Nih per combattere questa pandemia”, ha detto Bancel. “Sfruttando la flessibilità della nostra piattaforma mRna, ci stiamo muovendo rapidamente per testare gli aggiornamenti dei vaccini che affrontano le varianti emergenti del virus”. L’auspicio, conclude, è che “le dosi di richiamo, se necessario, vengano essere fatte a livelli di dose inferiori, il che ci permetterà di fornire molte più dosi alla comunità globale alla fine del 2021 e nel 2022, se necessario”.