Adescavano ragazzine minorenni e le invitavano ad uscire poi, all’appuntamento, le portavano in uno scantinato e le facevano bere fino a stordirsi e abusavano di loro mentre erano prive di sensi. Per questo tre uomini di origine sudamericana di 24, 33 e 60 anni sono stati arrestati lo scorso 1 febbraio dal Nucleo Tutela Donne e Minori dell’Unità investigazioni e prevenzione della polizia Locale di Milano per violenza sessuale nei confronti di 2 minorenni, con l’aggravante dell’uso di alcol e, in un caso, per aver realizzato e poi diffuso video pedopornografici.

Le indagini hanno preso il via il 4 dicembre scorso, quando una ragazza di 14 anni è presentata in ospedale, accompagnata dalla madre, denunciando di aver subito quello stesso giorno abusi da un amico 24enne e da un 33enne, entrambi sudamericani. Portata al Soccorso violenza sessuale della Clinica Mangiagalli, i medici hanno accertato la violenza sessuale subita e hanno fatto partire la denuncia. Ascoltata dagli investigatori, la ragazza ha raccontato che quella mattina era andata a un appuntamento con l’amico 24enne nella zona di via Bignami, dove avrebbero dovuto incontrarsi anche con altri amici secondo quanto le aveva detto il ragazzo il giorno precedente.

All’appuntamento, però, c’era solo un altro ragazzo di 33 anni e i tre, dopo aver acquistato alcolici in un supermercato, si sono recati in uno scantinato in zona. Dopo aver bevuto un primo bicchiere la quattordicenne ha iniziato a non sentirsi bene, ma è stata costretta dai due a continuare a bere in attesa, come da loro promesso, che arrivassero altri amici. Dopo aver bevuto altri due bicchieri, però, la ragazza ha avuto un mancamento e quando ha riaperto un attimo gli occhi si è accorta che il conoscente la stava molestando, ma non è riuscita a respingerlo poiché troppo debole.Svenuta nuovamente, si è risvegliata qualche ora dopo in un’auto, sul sedile posteriore con i pantaloni abbassati e il trentatreenne a fianco che continuava a metterle le mani addosso. Riaddormentatasi nuovamente, la ragazza si è poi svegliata intorno alle 16.30, si è fatta restituire il cellulare che le avevano tolto e riaccompagnare a casa. Nel tardo pomeriggio, al rientro della madre, la quattordicenne le ha raccontato quanto accaduto durante la giornata e insieme sono andate al pronto soccorso.

Grazie alle intercettazioni telefoniche è stato possibile recuperare velocemente gravi e plurimi elementi di prova a carico degli indagati e grazie all’analisi delle celle agganciate dalle utenze telefoniche si è potuta confermare l’assoluta attendibilità della vittima. Alla luce delle dichiarazioni rese da testimoni diretti e indiretti è stato possibile risalire ad un’altra giovane ragazza violentata lo scorso marzo sempre da parte del ventiquattrenne in concorso con un altro connazionale di 60 anni, entrambi conosciuti dalla vittima. In questo caso, il più giovane ha anche realizzato e poi diffuso dei video della violenza sessuale commessa mentre lei era priva di conoscenza, a causa delle quantità di alcol assunte. “L’esito di questa indagine è l’ennesima conferma dell’impegno e della professionalità del Nucleo Tutela Donne e Minori”, hanno commentato la vicesindaco Anna Scavuzzo e il comandante della polizia Locale Marco Ciacci.

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