I nomi di Marcello Cecchetti e Marco Ravazzolo avevano attirato diverse critiche, anche perché riportavano alla memoria gli anni in cui il dicastero dell’Ambiente era guidato da Gian Luca Galletti
Saltano ufficialmente i nomi dell’ufficio legislativo del ministero della Transizione ecologica guidato da Stefano Cingolani. Nomi che giravano già da qualche giorno e che avevano attirato già diverse critiche, anche perché riportavano alla memoria l’era in cui il dicastero dell’Ambiente era guidato da Gian Luca Galletti, sia nel governo Renzi che in quello guidato da Gentiloni. Il ministro ha scritto al presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, chiedendo che a guidare l’ufficio legislativo sia il giudice Claudio Contessa, presidente di sezione presso l’organo costituzionale.
I NOMI CHE SALTANO – A guidare l’ufficio, dunque, non ci sarà Marcello Cecchetti, giurista vicino al Pd ma anche all’ex premier Matteo Renzi dato che nel 2009 è stato membro della Commissione designata dall’allora sindaco di Firenze per lo studio di un progetto di Legge speciale per il comune toscano. Il giudice completerà l’architettura del nuovo ministero, per il quale si sta lavorando in queste ore, per definirne competenze e deleghe. Sfuma, poi, per l’incarico di vice capo ufficio legislativo del ministro anche il nome dell’avvocato Marco Ravazzolo, da circa 15 anni in Confindustria (dove è attualmente responsabile del settore Ambiente), dopo aver mosso in primi passi alla Erg Petroli. Anche per lui, nel curriculum, un periodo di collaborazione coordinata e continuativa con l’ex ministro Galletti. Non è ancora chiaro, però, chi sarà il vice di Contessa.
CHI È IL CAPO DELL’UFFICIO LEGISLATIVO – Napoletano classe ’69, il nuovo capo dell’Ufficio legislativo è avvocato specialista in diritto amministrativo di sicura esperienza. Durante la XIV legislatura è stato consigliere giuridico del ministro per le Politiche comunitarie, poi esperto giuridico del Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi della presidenza del Consiglio, quindi vice capo di gabinetto del ministro per l’attuazione del programma di governo. Nella XVI legislatura (governi Berlusconi e Monti) è stato consigliere giuridico del ministero dello Sviluppo Economico e capo dell’ufficio legislativo del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Dal 2000 al 2004 è stato dirigente, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, del Dipartimento per le Politiche comunitarie e presidente di sottocommissioni per il recepimento delle direttive Ue nell’ordinamento nazionale. Magistrato del Tar della Puglia dal 2004 al 2007, è nel Consiglio di Stato dal 2008 ed è stato relatore in diverse sentenze sul tema, per esempio, delle bonifiche di siti contaminati. Profondo conoscitore del codice degli Appalti pubblici, di cui ha seguito l’iter e anche le successive modifiche.