Il leader del Carroccio augura buon lavoro all'attuale capo della polizia Gabrielli, a cui va la delega ai Servizi, e punta già al successore. Ma provoca la reazione congiunta di Borghi (Pd) e Vito (FI): "Se fossero state davvero pronunciate dal senatore Salvini, le parole a lui attribuite sarebbero di una inaudita gravità politica ed istituzionale". Lui replica: "Noi siamo qui per risolvere i problemi, se ci sono deputati che hanno tempo da perdere in polemiche mi spiace per loro"
Non sono passate neanche 24 ore dalla nomina dei 39 sottosegretari del governo Draghi e già emergono le prime frizioni. In un’intervista al Corriere della Sera, Matteo Salvini si è detto soddisfatto per le scelte fatte dal premier: “Persone di valore ne avremmo avute altre 30 e a me sarebbe piaciuto anche l’incarico per il Sud. Ma ovunque ci saranno uomini della Lega“. Il leader della Lega augura quindi buon lavoro a Franco Gabrielli, che dal vertice della polizia passa alla delega ai Servizi. Poi però aggiunge: “Siamo contenti di poter partecipare alla scelta del nuovo capo della Polizia col sottosegretario Molteni. Anche perché, essendo passati dai 250 sbarchi di gennaio-febbraio 2019 ai 4.000 di quest’anno, c’è parecchio da lavorare…”.
Parole che hanno scatenato la reazione immediata di Enrico Borghi (Pd) ed Elio Vito, responsabile difesa e sicurezza di Forza Italia, entrambi membri del Copasir: “Se fossero state davvero pronunciate dal senatore Salvini”, si legge in una nota congiunta, “le parole a lui attribuite sarebbero di una inaudita gravità politica ed istituzionale”. “Il Capo della Polizia – spiegano i parlamentari – è infatti nominato secondo la legge con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta di esclusiva competenza del Ministro dell’Interno. Non è previsto che possano esercitare alcun ruolo nella nomina i sottosegretari o tantomeno i partiti. Ma siamo certi che l’ex Ministro dell’Interno Salvini lo sappia e che per questo le sue parole siano state male interpretate”.
Salvini, stando alle dichiarazioni rese al Corriere, pensa invece di poter avere voce in capitolo nella scelta del successore di Gabrielli che spetta alla ministra Luciana Lamorgese. Tra i 39 sottosegretari nominati in Consiglio dei ministri c’è infatti il leghista Nicola Molteni, assegnato proprio al ministero degli Interni. Noto, tra l’altro, per i suoi attacchi alla stessa Lamorgese e per aver co-firmato i decreti Sicurezza dell’era Salvini al Viminale. Di fronte all’attacco incrociato di dem e forzisti, il segretario del Carroccio si difende così: “Sceglierà il ministro per il meglio, noi daremo il nostro contributo di idee, proposte e soluzioni in quello, così come in tutti i ministeri. Noi siamo qui per risolvere i problemi, se ci sono deputati che hanno tempo da perdere in polemiche mi spiace per loro. Gli italiani chiedono salute, lavoro e ritorno alla normalità, noi ci occupiamo di questo”.