Uno continua a soffiare sul fuoco della ripartenza. E dunque sulle riaperture. L’altro cerca di predicare buon senso. Il primo vero scontro tra Lega e Pd ai tempi del governo di Mario Draghi non poteva che scoppiare sul fronte delle regole anticontagio. Nel giorno in del tavolo tra esecutivi ed Enti locali sul nuovo Dpcm, Matteo Salvini attacca Roberto Speranza. Ieri in Parlamento il ministro della Salute aveva detto che le nuove regole varranno fino a dopo Pasqua. E il leader della Lega ne ha approfittato per flirtare con gli “aperturisti”. “Mi rifiuto di pensare ad altre settimane e altri mesi, addirittura di chiusura e di paura. Se ci sono situazioni locali a rischio, si intervenga a livello locale. Però parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso degli italiani”. Parole identiche a quelle usate dalla Lega quando era ancora all’opposizione. “La parola al buon senso – continua Salvini – I sindaci di tutta Italia e di tutti i colori politici chiedono di riavviare alcune attività economiche, sociali, imprenditoriali che non comportano alcun rischio”.

Una posizione alla quale replica Nicola Zingaretti. “Vedo che, sulla pandemia, Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l’Italia”, scrive su facebook il segretario del Pd. “Prima – continua – sono state le mascherine, che erano inutili, ora, cavalcando la stanchezza di tutti, si attaccano le regole per la Pasqua. Quello che è irrispettoso per gli italiani e gli imprenditori è mettere a rischio le loro vite e prolungare all’infinito la pandemia e quindi la possibilità di avere la ripresa economica“, prosegue il governatore della Regione Lazio ricordando le posizioni tenute dal Carroccio nei mesi scorsi. “Buon senso e coerenza è avere una linea indicata dal Governo e rispettarla. Così si sta in una maggioranza e si danno certezze alle persone. I problemi si risolvono, non si cavalcano”.

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