L'ultimo aggiornamento del Centro Europeo delle malattie (Ecdc): si stanno osservando maggiori ospedalizzazioni e più pazienti in terapia intensiva. Parigi pensa a un lockdown totale di tre settimane, mentre i medici tedeschi di terapia intensiva chiedono di prolungare la serrata totale, in vigore dal 16 dicembre, almeno fino ad aprile: "Contagio riprende, rischiamo 25mila pazienti in terapia intensiva entro metà maggio"
In circa un terzo dei Paesi dell’Unione europea si sta osservando un aumento dei ricoveri in ospedale o nei reparti di terapia intensiva a causa del Covid-19. L’ultimo allarme sulla ripresa del contagio arriva dall’Ecdc, il Centro Europeo delle malattie. Anche se in molti Paesi il tasso dei casi è stabile o in calo i numeri delle epidemia rimangono alti. Il che significa che i contagi sono ancora diffusi. Ed è possibile che nelle prossime settimane, conclude l’Ecdc, vi sia un aumento dei ricoveri in ospedale, in terapia intensiva e mortalità lì dove ora si osserva una crescita della notifica dei casi di positività.
L’Italia, giovedì, è tornata a sfiorare i 20mila casi in 24 ore e il saldo ingressi-uscite dalle terapie intensive è ormai in leggero aumento da giorni, con un incremento settimanale dei nuovi pazienti assistiti nei reparti di area critica. Negli ultimi giorni anche la Francia ha registrato un aumento dei positivi, tornato sopra quota 30mila in un giorno, cifre che non si vedevano da novembre. Nella capitale Parigi si sta valutando l’ipotesi di un lockdown totale e indipendente dal resto del Paese di tre settimane per poi riaprire tutte le attività in maggiore sicurezza. L’attuale coprifuoco notturno in vigore dalle 18 alle 6 in tutta la Francia, secondo il vice-sindaco Emmanuel Gregoire equivale a una “mezza misura con cattivi risultati”, una “semi prigione” che però “non finisce mai”.
La Germania, in lockdown duro dal 16 dicembre, riporta invece quasi 10mila nuovi contagi e circa 400 morti. I medici tedeschi di terapia intensiva hanno già chiesto che il lockdown venga prolungato fino ad aprile. Alla luce dell’aumento dei contagi, dovuto probabilmente all’azione della variante inglese, l’associazione della categoria Divi ha rilanciato l’allarme: è necessario resistere ancora alcune settimane, per dare il tempo di procedere nella campagna di vaccinazione ed estendere il più possibile la protezione alle categorie a rischio.
Stando ai modelli previsionali degli esperti del settore, un’ulteriore diffusione del contagio, favorita dalle aperture, potrebbe portare a un aumento esorbitante dei ricoveri: si temono, nello scenario peggiore, fino a 25mila pazienti in terapia intensiva entro metà maggio. Una cifra che metterebbe in seria difficoltà anche il solido sistema sanitario tedesco. La situazione è al momento sotto controllo, con 2.900 pazienti in terapia intensiva, mentre a gennaio erano 6.000. Ma da dieci a giorni a questa parte, nonostante il lockdown, i contagi hanno ricominciato ad aumentare nella repubblica federale, dove lunedì scorso sono state riaperte le scuole in diversi Länder.