Emma Watson si ritira dalle scene, anzi no: rimane in stand-by. Galeotto fu il paginone scoop del Daily Mail sull’addio al cinema della celebre Hermione di Harry Potter. Trent’anni, parigina per caso ma inglesissima fin dal trasferimento nell’Oxfordshire con la madre a cinque anni, Watson ha fatto una scorpacciata di maghetti e bacchette magiche al cinema (8 film della saga in 10 anni, dal 2001 al 2011) per poi stazionare placida tra interpretazioni che non hanno mai né deluso né sconvolto box office e fan, pur con l’apice Disney nel 2017 de La Bella e la bestia. All’improvviso però ecco il fulmine a ciel sereno.
Il tabloid inglese in realtà ha pubblicato un pezzo in cui sostiene che la Watson è diventata un’attrice “dormant” ovvero inattiva volontariamente ma comunque pronta al ritorno all’attività. Solo che l’autore dell’articolo ha avuto la malaugurata idea di aggiungere che Watson “ha così smesso di recitare”. E così è partito quello che decenni addietro, prima del web e dei social, si chiamava telefono senza fili: ovvero il primo che comunica dice una cosa all’altro e l’ultimo della fila la riferisce al contrario. Infatti per ore il tam tam del ritiro della giovanissima star britannica, tra l’altro esordiente a soli 9 anni, quindi con già 21 anni di cinema alle spalle, ha travolto la rete.
Le solite “voci anonime” dei tabloid, presunti amici e conoscenti, che giurano come Emma non abbia più voglia di recitare ma solo di cercare casa a Ibiza o a Los Angeles dove isolarsi dal mondo dello showbiz, hanno fatto il resto. “Nessun impegno in vista”, ha chiosato l’addetto stampa dell’attrice che insomma sembra un po’ recuperare la massima alla Troisi “pensavo fosse amore invece era un calesse”. Emma fa un passo di lato rispetto ai set per dedicarsi alla vita privata e al fidanzato Leo Robinton. Un anno sabbatico o magari un paio, forse tre, chissà. Un copione buono, vedrete, prima o poi busserà chez Watson e la rivedremo in scena.