Turismo, viaggi e ristorazione sono, come prevedibile, le attività che hanno subito e stanno subendo i danni più pesanti a causa di pandemia e conseguenti chiusure. Ulteriore conferma arriva dai dati Istat sul fatturato nei servizi relativi agli ultimi tre mesi e all’interno 2020. Nel corso dell’intero anno il trasporto aereo registra così una perdita di fatturato del 60% rispetto al 2019. Ancora peggio per le agenzie del agenzie di viaggio che accusano un – 76% mentre gli alberghi chiudono con un – 55% e i ristoranti con – 39%. Stessa flessione anche per i trasporti marittimi. Annata da dimenticare anche per i servizi professionali (- 9,3%) e in particolare per il comparto pubblicità e ricerche di mercato (- 15,8%). Viceversa hanno beneficiato dei lockdown i servizi di logistica come i servizi postali (+ 4,4%) e l’information technology (+ 1,8%). Il dato finale di sintesi è di una contrazione del giro d’affari dei servizi del 12,1% rispetto al 2019, vale a dire la flessione più forte dall’inizio delle serie storiche del 2001.

L’ultimo trimestre dell’anno, periodo ottobre -dicembre (nel complesso – 2,2%), mostra un rafforzamento delle tendenze dell’intero anno. Servizi postali e corrieri segnano ad esempio un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2019, i servizi IT un + 3,1%. Drammatico il dato delle agenzie viaggi (- 87%), hanno incassato circa un decimo rispetto all’anno prima. Fatturato dimezzato per ristoranti e collegamenti marittimi, e calo del 67% per i collegamenti aerei. Piccoli segnali di recupero per servizi come la vigilanza e le pulizie.

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