Si è ucciso all’età di 63 anni John Geddert, ex coach della squadra di ginnastica femminile olimpica degli Usa nel 2012, che nel pomeriggio di oggi (26 febbraio) avrebbe dovuto presentarsi in giudizio per l’accusa di 24 abusi su giovani ginnaste e per traffico di esseri umani dal 2008 al 2018. Il suo corpo è stato trovato in un’area di sosta. A riferirlo è la procuratrice generale del Michigan Dana Nessel, che in una nota scrive “Questa è una tragica fine di una tragica storia per tutte le persone coinvolte”.
Geddert era l’ex proprietario del Twistars Gymnastics Club del Michigan, uno dei luoghi in cui anche l’ex medico di ginnastica, Larry Nassar, aveva confessato di aver abusato sessualmente di giovani atlete. La procuratrice Nessel aveva accusato Geddert di aver trasformato la sua palestra d’élite della zona di Lansing in un’impresa criminale, abusando delle ragazze che si allenavano lì. Geddert è stato anche accusato di aver mentito agli investigatori sul caso Nassar, il medico della nazionale che sta scontando in carcere la sua pena a 125 anni di detenzione, dopo la condanna per violenze sessuali su 156 atlete. Il coach aveva anche guidato la squadra femminile di ginnastica americana alle Olimpiadi di Londra del 2012.
Dana Nassel giovedì in conferenza stampa aveva descritto Geddert come “un criminale seriale che ha colpito non meno di 50 vittime e tutte minorenni“. Le accuse di vessazioni e aggressioni sessuali riguardano un periodo lungo 10 anni, dal 2008 al 2018. Come scrive il Corriere della Sera, si parla anche di una violenza su una ragazzina tra i 13 e i 16 anni. L’inchiesta nasce dall’indagine principale che ha riguardato l’ex medico Nassar e che ha fatto luce sulle persecuzioni, sessuali e non, subite dalle ginnaste della squadra olimpica americana in modo sistematico per decenni. Nassar infatti ha partecipato a 4 Olimpiadi, da Atlanta 1996 a Londra 2012. Secondo la Procura, oltre alle altre accuse, Geddert sapeva cosa facesse Nassar e non è mai intervenuto.