I titoli del Monte dei Paschi di Siena, che in avvio erano stati sospesi in Borsa con un calo teorico del 5%, hanno chiuso la seduta perdendo più del 3%. È l’effetto delle comunicazioni arrivate giovedì sera dal cda della banca senese, che ha approvato il progetto di bilancio (con perdite per 1,69 miliardi) in un’ottica di continuità aziendale nonostante le “incertezze rilevanti” che aleggiano sull’istituto senese, legate all’autorizzazione di cui lo Stato italiano ha bisogno da parte dell’Antitrust Ue per coprire la ricapitalizzazione.
Nella nota diffusa in serata si ricorda che senza una “soluzione strutturale”, cioè una fusione con un istituto più solido, il piano sul capitale sottoposto alla Bce prevede un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro “a condizioni di mercato e con la partecipazione pro quota dello Stato italiano”. In tale contesto la Dg Concorrenza dovrebbe autorizzare l’intervento dello Stato “sulla base della viability stand alone (solvibilità su base autonoma, ndr)” di Mps. Ma questa valutazione, avverte Mps, è “ancora in corso” e “pone, in linea di principio, incertezze rilevanti sul percorso di rafforzamento patrimoniale della Banca e sull’aumento di capitale a condizioni di mercato”.
Allo scopo di convincere la Ue, Siena “ha anche presentato misure di compensazione ulteriori rispetto a quelle già incluse nel piano industriale 2021-2025″ e che dovrebbero tradursi in tagli ulteriori rispetto ai circa 2.700 esuberi previsti nel piano. Contestualmente la banca prosegue “nelle iniziative finalizzate alla riduzione dei rischi aziendali, operando attivamente al fine di ridurre i rischi legali“, dopo aver ridotto gli npl ai “livelli più bassi” del sistema. “Alla luce di tali elementi – continua Mps – si ritiene che lo shortfall (carenza, ndr) patrimoniale potrà essere superato attraverso la ‘soluzione strutturale’ ovvero attraverso un rafforzamento patrimoniale” con l’intervento dello Stato. Ora si tratterà di vedere fino a che punto e con quali puntualizzazioni le valutazioni del consiglio sono condivise dai revisori.