Coronavirus, ci vorrà ancora tempo prima di abbandonare la ‘vecchia sponda’
di Carmelo Zaccaria
La lunga traversata degli umani segnati dal virus procede a rilento, si indugia, a stento, in mezzo al guado. Lo storico inglese Donald Sassoon così descrive questo passaggio: “Alle spalle c’è la vecchia sponda, ma non si riesce a scorgere la nuova, perché travolti da correnti molto forti”. La verità è che abbandonare la vecchia sponda, sradicarsi da ciò che siamo, non è mai una cosa semplice. Bloccati in una intercapedine oscura e cisposa, non riconosciamo più il prima, e non ci è chiaro ancora il dopo, perciò vengono a galla timori e scoramenti, fremiti di rabbia e senso di vuoto, si infrange il sogno mitico e ingannevole dell’uomo nocchiero, sovrano invincibile ed incontrastato dell’universo, mentre resta ai margini la convinzione di doversi integrare con gli altri organismi viventi, di conviverci alla pari.
L’incedere minaccioso del virus ci invita a cambiare pelle, come i serpenti che si sbarazzano della parte superficiale dell’epidermide, sentendosi opprimere dal nuovo vestito che gli sta crescendo da sotto. Durante il travaglio della muta, i serpenti perdono appetito, diventano irrequieti, irascibili, gli sale la temperatura corporea, smettono di alimentarsi, la loro vista si annebbia. Solo alla fine di questa metamorfosi, strusciandosi e dimenandosi con forza, avviene in loro una completa rigenerazione. Tuttavia, ci vorrà ancora del tempo prima che gli umani riescano a cambiare pelle, abbandonando così, definitivamente, la vecchia sponda, dove compare ancora il limite sprezzante del disumano.
Intanto il virus esalta gesti isterici ed insofferenti, suggerisce il rigetto di ogni intralcio, di ogni costrizione, reclama, con un’aggressività quasi fanciullesca, il fermo proposito di riaprire in fretta il mondo del business, pretende, spregevolmente, di tenere separati i sacrifici umani dai sacrifici economici.
È davvero desolante che in mezzo ad una colossale tempesta di dolore e di morti ci si debba interrogare, e lagnare, se trasmettere o meno il Festival di Sanremo senza pubblico, come se non fosse chiaro che la sua messa in onda è giustificata solo da sostanziali motivi economici. Nel contempo un ristoratore di Milano esulta alla notizia di poter finalmente riaprire, perché in zona gialla, ma si chiede, indignato, perché poterlo fare “solo da lunedì”, visto che nel weekend si guadagna molto di più. Per non parlare delle disarmanti parole della signora Letizia Moratti sui vaccini da somministrare seguendo la meritocrazia del Pil. Di fronte a tutta questa impietosa sconvenienza il professore Andrea Crisanti, giustamente, ha dichiarato: “Penso che ci sia una specie di inaridimento dei sentimenti”.
L’ombra del disumano, purtroppo, è profondamente radicata in noi, fa parte della nostra natura ed ha bisogno di mostrarsi, nel finimondo angoscioso del contagio, nelle sue forme più bieche, con la negazione dell’altro, sfuggendo il suo sguardo, respingendone il respiro, detestando lo stare insieme. L’inumano, spiega Carlo Galli, è “la possibilità che l’uomo sia nulla per l’altro uomo, ossia che l’uomo consideri nulla l’altro uomo”, nel senso che scompare quel meccanismo del riconoscimento all’interno del genere umano, del non sentirsi più uomini in mezzo ad altri uomini.
Oggi regna questa subdola indifferenza, questa disconnessione con l’umano, dove l’unico obiettivo rimane perseguire il proprio tornaconto personale, a danno di chi non si considera “completamente uomo”, sia esso migrante, con la pelle non bianca, di genere o di portafoglio. Il sociologo Marco Revelli ritiene che la capacità di potenza dell’uomo di essere dominatore del mondo, attraverso la tecnologia e la mente artificiale, tende a sgretolarsi e a vacillare proprio perché mina completamente il rapporto naturale dell’uomo con la natura. La frattura del virus, in definitiva, sospinge l’uomo verso una prospettiva meno arida, di proficua coabitazione. Non più padrone, ma complice ed alleato di un mondo che sente sfuggire dal proprio controllo.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando membri del Fatto social club. Tra i post inviati Peter Gomez e la redazione selezioneranno quelli ritenuti più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Se vuoi partecipare sottoscrivi un’offerta volontaria. Potrai così anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione, mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee, sceglierai le inchieste che verranno realizzate dai nostri giornalisti e avrai accesso all’intero archivio cartaceo.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Palermo, 18 dic. (Adnkronos) - E' stato condannato a 12 anni di carcere, con il rito abbreviato, il minorenne che il 20 dicembre del 2023 uccise a colpi di pistola l'ex calciatore ventiduenne Lino Celesia, nei pressi della discoteca Notr3 di Palermo. La sentenza è stata emessa oggi pomeriggio dal Gup del Tribunale dei minorenni di Palermo, Antonella Pardo. L'imputato ha fatto la maggiore età solo da pochi mesi. Un omicidio scaturito dopo una banale lite che costò la vita al giovane Celesia. La Procuratrice per i minori Claudia Caramanna aveva chiesto la condanna a 18 anni di carcere.
Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - “Vale circa 3,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) il risparmio ottenuto al 2023, da conteggiare negli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima. Centrale il ruolo che l'efficienza energetica ha assunto anche nel nostro paese, grazie a nuove tecnologie e metodologie innovative. Determinanti anche la formazione e all'informazione, volute dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e attuate dall'Enea coinvolgendo imprese, cittadini e istituzioni. Ora ci aspetta un lavoro importante che riguarda il recepimento delle nuove direttive europee, a partire da quella sulla prestazione energetica degli edifici. Siamo orgogliosi di aver ottenuto dal Ministero il coordinamento del relativo gruppo di lavoro. Si tratta di definire le misure da mettere in campo nei prossimi dieci anni”. Così Ilaria Bertini, Direttrice dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica Enea, in occasione della presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica.
Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - "Il Rapporto annuale sull'efficienza energetica è centrale per traguardare gli obiettivi di transizione ecologica: un tema che interessa diversi comparti, da quello industriale a quello civile, al residenziale. Il tutto va inquadrato in un contesto nazionale ed europeo: sono state emanate diverse direttive che gli Stati membri poi devono recepire e che determineranno poi delle azioni concrete. Un contesto nel quale è importante anche seguire dei processi di armonizzazione nella definizione poi degli standard da attuare e da applicare, tenendo conto anche delle specificità territoriali. Si pensi per esempio all’Italia e alle sue peculiarità geografiche, che impongono determinate scelte riguardo l'efficientamento degli edifici. Enea è un osservatore privilegiato di queste dinamiche, segue queste dinamiche e contribuisce a dare soluzioni, non soltanto alla politica e agli stakeholder, favorendo anche comportamenti più responsabili da parte dei cittadini”. Questo il commento di Giorgio Graditi, Direttore Generale Enea, nel corso della presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - Nel 2023 in Italia sono stati realizzati nuovi risparmi energetici per oltre 3,6 Mtep, pari ai consumi elettrici complessivi del Lazio e della Toscana. Il risparmio è stato generato grazie a progetti avviati dal 2021 con il supporto delle misure per ottemperare agli obblighi della Direttiva europea sull’efficienza energetica ed equivale al 92% dell’obiettivo fissato per il solo 2023 dal Pniec. È quanto emerge dal 13° Rapporto annuale Enea sull’efficienza energetica, presentato oggi nel corso di un convegno a Roma.
Complessivamente, risulta ancora preponderante il traino delle detrazioni fiscali (circa 2 Mtep pari a una quota del 56,2% dei risparmi totali 2023). Oltre a queste misure, la riduzione dei consumi di energia finale è attribuibile alla crescita dei Certificati Bianchi che ha raggiunto il 28% rispetto al 2022, spingendo il dato cumulato a 0,6 Mtep, agli incentivi per la mobilità sostenibile (0,4 Mtep) e al Conto Termico (0,3 Mtep). Sono risultati in aumento anche i risparmi energetici conseguiti nell’ambito dei progetti realizzati attraverso i Fondi di coesione, con un risparmio di energia finale di circa 31,8 ktep/anno al 2023. Da segnalare il ruolo giocato dalle campagne di sensibilizzazione che hanno coinvolto quasi 14 milioni di cittadini per quanto concerne il settore residenziale. La stima dei risparmi indotti dai cambiamenti nei comportamenti di consumo, da parte di individui e imprese, è pari a oltre 0,1 Mtep.
“L’efficienza energetica rappresenta la chiave per raccogliere alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo e raggiungere i traguardi disegnati dall’Unione Europea che, grazie al pacchetto legislativo Fit for 55 e alle Direttive Efficienza Energetica (Eed III) e Prestazione Energetica degli Edifici (Epbd IV), si distingue come leader globale della transizione energetica - commenta il direttore generale Enea Giorgio Graditi - Alla luce delle vulnerabilità delle filiere energetiche globali, è fondamentale sfruttare le potenzialità offerte dall’innovazione, puntando sulle tecnologie emergenti e sulla digitalizzazione, che consente un monitoraggio in tempo reale delle emissioni e l’ottimizzazione dei consumi”.
Per i soli interventi di efficientamento energetico avviati nell’anno, il confronto tra 2023 e 2022 evidenzia una flessione dei risparmi conseguiti tramite i meccanismi di detrazione fiscale, sia per SuperEcobonus (-21,2%) che per Ecobonus (-20,4%). Rimane sostanzialmente stabile il contributo del Bonus Casa che con i soli interventi attivati nel 2023 ha consentito risparmi pari a 71 ktep (-0,9%). Sul fronte dell’efficienza energetica negli usi finali, un notevole contributo è arrivato dalle aziende con l’avvio il 5 dicembre 2023 del terzo ciclo di audit energetici obbligatori per le grandi imprese e quelle energivore.
Secondo i dati gestiti da Enea, sono pervenute 10.241 diagnosi da 5.797 soggetti obbligati, di cui il 44% sono grandi imprese, il 40% Pmi energivore ed il 16% grandi imprese energivore. Rispetto a dicembre 2019, che ha segnato l’avvio del secondo ciclo di diagnosi energetiche obbligatorie, le grandi imprese energivore che hanno adempiuto all’obbligo sono aumentate del 19%, mentre le grandi imprese sono diminuite dell’11%. I circa 9mila interventi di efficientamento energetico effettuati hanno prodotto un risparmio pari a 0,5 Mtep.
“I dati incoraggianti presentati nel Rapporto sono il risultato del peso sempre più rilevante assunto nel Paese dall’efficienza energetica. Questo grazie al consolidamento delle attività di formazione e informazione, ma anche allo sviluppo di metodologie e banche dati che hanno evidenziato il ruolo di primo piano assegnato all’Enea nel coinvolgere attivamente istituzioni, imprese, e cittadini”, sottolinea la direttrice del dipartimento Enea di Efficienza energetica Ilaria Bertini.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Meglio tardi che mai". E' il commento di Carlo Calenda, interpellato dall'Adnkronos, al sì di John Elkann alla richiesta di essere audito in Parlamento su Stellantis.
Roma, 18 dic. (Adnkronos Salute) - "Per la vaccinazione anti-influenzale ovviamente il bilancio lo potremo fare quando la stagione sarà conclusa, ma i dati preliminari ci dicono che c'è una maggiore adesione rispetto agli anni scorsi quando abbiamo avuto un'adesione di circa il 57-58%. Noi speriamo almeno di sfondare il 60% ma vorremmo arrivare prima o poi al fatidico 75% che è l'obiettivo di minima che ci raccomanda l'Organizzazione mondiale della sanità". Così all'Adnkronos Salute Paolo Bonanni, docente di Igiene presso il Dipartimento di Scienze della Salute Università di Firenze, a margine della presentazione della nuova edizione del Calendario vaccinale per la vita 2025 a Roma.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni è venuta in aula e ha mentito dicendo che avevano ritirato l'emendamento per alzare gli stipendi dei Ministri. Però guardi, io c'ero perché ho seguito tutti i lavori della commissione bilancio e ho visto la maggioranza bocciare ridendo un emendamento per aumentare di 100€ le pensioni minime; dire no al salario minimo condannando 4 milioni di lavoratori allo sfruttamento; votare no a un mio emendamento per alzare lo stipendio dei lavoratori in cassa integrazione che prendono l'80% del salario e fanno la fame non per colpa loro". Così Chiara Appendino dei 5 Stelle a Tagadà su La7.
"E sa a cosa li ho visti dire sì? Alla casta, ai privilegi della politica. Alzano lo stipendio ai Ministri e poi siccome se ne vergognano mentono e fanno finta che non sia così. E poi si stupiscono se la gente scende in piazza? Ma un cittadino che non arriva a fine mese e vede un governo che pensa ai suoi interessi scende in piazza sì, e quella rabbia sociale è responsabilità di politiche che accarezzano i forti, i potenti, i privilegiati e schiaffeggiano i poveri".
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Società - 27 Febbraio 2021
Coronavirus, ci vorrà ancora tempo prima di abbandonare la ‘vecchia sponda’
di Carmelo Zaccaria
La lunga traversata degli umani segnati dal virus procede a rilento, si indugia, a stento, in mezzo al guado. Lo storico inglese Donald Sassoon così descrive questo passaggio: “Alle spalle c’è la vecchia sponda, ma non si riesce a scorgere la nuova, perché travolti da correnti molto forti”. La verità è che abbandonare la vecchia sponda, sradicarsi da ciò che siamo, non è mai una cosa semplice. Bloccati in una intercapedine oscura e cisposa, non riconosciamo più il prima, e non ci è chiaro ancora il dopo, perciò vengono a galla timori e scoramenti, fremiti di rabbia e senso di vuoto, si infrange il sogno mitico e ingannevole dell’uomo nocchiero, sovrano invincibile ed incontrastato dell’universo, mentre resta ai margini la convinzione di doversi integrare con gli altri organismi viventi, di conviverci alla pari.
L’incedere minaccioso del virus ci invita a cambiare pelle, come i serpenti che si sbarazzano della parte superficiale dell’epidermide, sentendosi opprimere dal nuovo vestito che gli sta crescendo da sotto. Durante il travaglio della muta, i serpenti perdono appetito, diventano irrequieti, irascibili, gli sale la temperatura corporea, smettono di alimentarsi, la loro vista si annebbia. Solo alla fine di questa metamorfosi, strusciandosi e dimenandosi con forza, avviene in loro una completa rigenerazione. Tuttavia, ci vorrà ancora del tempo prima che gli umani riescano a cambiare pelle, abbandonando così, definitivamente, la vecchia sponda, dove compare ancora il limite sprezzante del disumano.
Intanto il virus esalta gesti isterici ed insofferenti, suggerisce il rigetto di ogni intralcio, di ogni costrizione, reclama, con un’aggressività quasi fanciullesca, il fermo proposito di riaprire in fretta il mondo del business, pretende, spregevolmente, di tenere separati i sacrifici umani dai sacrifici economici.
È davvero desolante che in mezzo ad una colossale tempesta di dolore e di morti ci si debba interrogare, e lagnare, se trasmettere o meno il Festival di Sanremo senza pubblico, come se non fosse chiaro che la sua messa in onda è giustificata solo da sostanziali motivi economici. Nel contempo un ristoratore di Milano esulta alla notizia di poter finalmente riaprire, perché in zona gialla, ma si chiede, indignato, perché poterlo fare “solo da lunedì”, visto che nel weekend si guadagna molto di più. Per non parlare delle disarmanti parole della signora Letizia Moratti sui vaccini da somministrare seguendo la meritocrazia del Pil. Di fronte a tutta questa impietosa sconvenienza il professore Andrea Crisanti, giustamente, ha dichiarato: “Penso che ci sia una specie di inaridimento dei sentimenti”.
L’ombra del disumano, purtroppo, è profondamente radicata in noi, fa parte della nostra natura ed ha bisogno di mostrarsi, nel finimondo angoscioso del contagio, nelle sue forme più bieche, con la negazione dell’altro, sfuggendo il suo sguardo, respingendone il respiro, detestando lo stare insieme. L’inumano, spiega Carlo Galli, è “la possibilità che l’uomo sia nulla per l’altro uomo, ossia che l’uomo consideri nulla l’altro uomo”, nel senso che scompare quel meccanismo del riconoscimento all’interno del genere umano, del non sentirsi più uomini in mezzo ad altri uomini.
Oggi regna questa subdola indifferenza, questa disconnessione con l’umano, dove l’unico obiettivo rimane perseguire il proprio tornaconto personale, a danno di chi non si considera “completamente uomo”, sia esso migrante, con la pelle non bianca, di genere o di portafoglio. Il sociologo Marco Revelli ritiene che la capacità di potenza dell’uomo di essere dominatore del mondo, attraverso la tecnologia e la mente artificiale, tende a sgretolarsi e a vacillare proprio perché mina completamente il rapporto naturale dell’uomo con la natura. La frattura del virus, in definitiva, sospinge l’uomo verso una prospettiva meno arida, di proficua coabitazione. Non più padrone, ma complice ed alleato di un mondo che sente sfuggire dal proprio controllo.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando membri del Fatto social club. Tra i post inviati Peter Gomez e la redazione selezioneranno quelli ritenuti più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Se vuoi partecipare sottoscrivi un’offerta volontaria. Potrai così anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione, mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee, sceglierai le inchieste che verranno realizzate dai nostri giornalisti e avrai accesso all’intero archivio cartaceo.
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Palermo, 18 dic. (Adnkronos) - E' stato condannato a 12 anni di carcere, con il rito abbreviato, il minorenne che il 20 dicembre del 2023 uccise a colpi di pistola l'ex calciatore ventiduenne Lino Celesia, nei pressi della discoteca Notr3 di Palermo. La sentenza è stata emessa oggi pomeriggio dal Gup del Tribunale dei minorenni di Palermo, Antonella Pardo. L'imputato ha fatto la maggiore età solo da pochi mesi. Un omicidio scaturito dopo una banale lite che costò la vita al giovane Celesia. La Procuratrice per i minori Claudia Caramanna aveva chiesto la condanna a 18 anni di carcere.
Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - “Vale circa 3,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) il risparmio ottenuto al 2023, da conteggiare negli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima. Centrale il ruolo che l'efficienza energetica ha assunto anche nel nostro paese, grazie a nuove tecnologie e metodologie innovative. Determinanti anche la formazione e all'informazione, volute dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e attuate dall'Enea coinvolgendo imprese, cittadini e istituzioni. Ora ci aspetta un lavoro importante che riguarda il recepimento delle nuove direttive europee, a partire da quella sulla prestazione energetica degli edifici. Siamo orgogliosi di aver ottenuto dal Ministero il coordinamento del relativo gruppo di lavoro. Si tratta di definire le misure da mettere in campo nei prossimi dieci anni”. Così Ilaria Bertini, Direttrice dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica Enea, in occasione della presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica.
Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - "Il Rapporto annuale sull'efficienza energetica è centrale per traguardare gli obiettivi di transizione ecologica: un tema che interessa diversi comparti, da quello industriale a quello civile, al residenziale. Il tutto va inquadrato in un contesto nazionale ed europeo: sono state emanate diverse direttive che gli Stati membri poi devono recepire e che determineranno poi delle azioni concrete. Un contesto nel quale è importante anche seguire dei processi di armonizzazione nella definizione poi degli standard da attuare e da applicare, tenendo conto anche delle specificità territoriali. Si pensi per esempio all’Italia e alle sue peculiarità geografiche, che impongono determinate scelte riguardo l'efficientamento degli edifici. Enea è un osservatore privilegiato di queste dinamiche, segue queste dinamiche e contribuisce a dare soluzioni, non soltanto alla politica e agli stakeholder, favorendo anche comportamenti più responsabili da parte dei cittadini”. Questo il commento di Giorgio Graditi, Direttore Generale Enea, nel corso della presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - Nel 2023 in Italia sono stati realizzati nuovi risparmi energetici per oltre 3,6 Mtep, pari ai consumi elettrici complessivi del Lazio e della Toscana. Il risparmio è stato generato grazie a progetti avviati dal 2021 con il supporto delle misure per ottemperare agli obblighi della Direttiva europea sull’efficienza energetica ed equivale al 92% dell’obiettivo fissato per il solo 2023 dal Pniec. È quanto emerge dal 13° Rapporto annuale Enea sull’efficienza energetica, presentato oggi nel corso di un convegno a Roma.
Complessivamente, risulta ancora preponderante il traino delle detrazioni fiscali (circa 2 Mtep pari a una quota del 56,2% dei risparmi totali 2023). Oltre a queste misure, la riduzione dei consumi di energia finale è attribuibile alla crescita dei Certificati Bianchi che ha raggiunto il 28% rispetto al 2022, spingendo il dato cumulato a 0,6 Mtep, agli incentivi per la mobilità sostenibile (0,4 Mtep) e al Conto Termico (0,3 Mtep). Sono risultati in aumento anche i risparmi energetici conseguiti nell’ambito dei progetti realizzati attraverso i Fondi di coesione, con un risparmio di energia finale di circa 31,8 ktep/anno al 2023. Da segnalare il ruolo giocato dalle campagne di sensibilizzazione che hanno coinvolto quasi 14 milioni di cittadini per quanto concerne il settore residenziale. La stima dei risparmi indotti dai cambiamenti nei comportamenti di consumo, da parte di individui e imprese, è pari a oltre 0,1 Mtep.
“L’efficienza energetica rappresenta la chiave per raccogliere alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo e raggiungere i traguardi disegnati dall’Unione Europea che, grazie al pacchetto legislativo Fit for 55 e alle Direttive Efficienza Energetica (Eed III) e Prestazione Energetica degli Edifici (Epbd IV), si distingue come leader globale della transizione energetica - commenta il direttore generale Enea Giorgio Graditi - Alla luce delle vulnerabilità delle filiere energetiche globali, è fondamentale sfruttare le potenzialità offerte dall’innovazione, puntando sulle tecnologie emergenti e sulla digitalizzazione, che consente un monitoraggio in tempo reale delle emissioni e l’ottimizzazione dei consumi”.
Per i soli interventi di efficientamento energetico avviati nell’anno, il confronto tra 2023 e 2022 evidenzia una flessione dei risparmi conseguiti tramite i meccanismi di detrazione fiscale, sia per SuperEcobonus (-21,2%) che per Ecobonus (-20,4%). Rimane sostanzialmente stabile il contributo del Bonus Casa che con i soli interventi attivati nel 2023 ha consentito risparmi pari a 71 ktep (-0,9%). Sul fronte dell’efficienza energetica negli usi finali, un notevole contributo è arrivato dalle aziende con l’avvio il 5 dicembre 2023 del terzo ciclo di audit energetici obbligatori per le grandi imprese e quelle energivore.
Secondo i dati gestiti da Enea, sono pervenute 10.241 diagnosi da 5.797 soggetti obbligati, di cui il 44% sono grandi imprese, il 40% Pmi energivore ed il 16% grandi imprese energivore. Rispetto a dicembre 2019, che ha segnato l’avvio del secondo ciclo di diagnosi energetiche obbligatorie, le grandi imprese energivore che hanno adempiuto all’obbligo sono aumentate del 19%, mentre le grandi imprese sono diminuite dell’11%. I circa 9mila interventi di efficientamento energetico effettuati hanno prodotto un risparmio pari a 0,5 Mtep.
“I dati incoraggianti presentati nel Rapporto sono il risultato del peso sempre più rilevante assunto nel Paese dall’efficienza energetica. Questo grazie al consolidamento delle attività di formazione e informazione, ma anche allo sviluppo di metodologie e banche dati che hanno evidenziato il ruolo di primo piano assegnato all’Enea nel coinvolgere attivamente istituzioni, imprese, e cittadini”, sottolinea la direttrice del dipartimento Enea di Efficienza energetica Ilaria Bertini.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Meglio tardi che mai". E' il commento di Carlo Calenda, interpellato dall'Adnkronos, al sì di John Elkann alla richiesta di essere audito in Parlamento su Stellantis.
Roma, 18 dic. (Adnkronos Salute) - "Per la vaccinazione anti-influenzale ovviamente il bilancio lo potremo fare quando la stagione sarà conclusa, ma i dati preliminari ci dicono che c'è una maggiore adesione rispetto agli anni scorsi quando abbiamo avuto un'adesione di circa il 57-58%. Noi speriamo almeno di sfondare il 60% ma vorremmo arrivare prima o poi al fatidico 75% che è l'obiettivo di minima che ci raccomanda l'Organizzazione mondiale della sanità". Così all'Adnkronos Salute Paolo Bonanni, docente di Igiene presso il Dipartimento di Scienze della Salute Università di Firenze, a margine della presentazione della nuova edizione del Calendario vaccinale per la vita 2025 a Roma.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni è venuta in aula e ha mentito dicendo che avevano ritirato l'emendamento per alzare gli stipendi dei Ministri. Però guardi, io c'ero perché ho seguito tutti i lavori della commissione bilancio e ho visto la maggioranza bocciare ridendo un emendamento per aumentare di 100€ le pensioni minime; dire no al salario minimo condannando 4 milioni di lavoratori allo sfruttamento; votare no a un mio emendamento per alzare lo stipendio dei lavoratori in cassa integrazione che prendono l'80% del salario e fanno la fame non per colpa loro". Così Chiara Appendino dei 5 Stelle a Tagadà su La7.
"E sa a cosa li ho visti dire sì? Alla casta, ai privilegi della politica. Alzano lo stipendio ai Ministri e poi siccome se ne vergognano mentono e fanno finta che non sia così. E poi si stupiscono se la gente scende in piazza? Ma un cittadino che non arriva a fine mese e vede un governo che pensa ai suoi interessi scende in piazza sì, e quella rabbia sociale è responsabilità di politiche che accarezzano i forti, i potenti, i privilegiati e schiaffeggiano i poveri".