“In Sardegna ci sarà una riapertura graduale. Se nel corso della prima settimana di allentamento vedremo indicatori con segno positivo, procederemo con la riapertura di palestre, piscine e scuole di danza, fino al ritorno alla tanto agognata nuova normalità“. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “Il caffè della domenica”, su Radio24, da Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna, prima zona bianca d’Italia.
Il politico spiega i dettagli della nuova ordinanza che andrà in vigore da domani (ristoranti aperti fino alle 23.00, bar aperti fino alle 21.00, coprifuoco fino a un’ora più tarda) e sottolinea: “I sardi, grazie al loro impegno e alla loro costanza, rispettando le buone prassi, hanno raggiunto un obiettivo che ora dovremmo mantenere in maniera importante”.
Poi spiega la strategia attuata nella sua regione: “Dal 1 febbraio le scuole superiori hanno cominciato un ritorno graduale in presenza col 50% in DaD. Adesso avvieremo il secondo modulo per avere il 75% in presenza. Siamo intervenuti soprattutto nei trasporti: da oltre un mese li abbiamo rafforzati raddoppiando le corse scolastiche. Abbiamo avviato uno screening di massa con un’organizzazione veramente imponente, che ci ha consentito di circoscrivere in maniera puntuale i luoghi di contagio, di ricostruire le catene di contatti e di spegnere sul nascere i focolai. All’interno di ciascun Comune abbiamo mobilitato spazi come palestre e campi sportivi, creando diversi punti di accesso con personale sanitario per realizzare i tamponi”.
E aggiunge: “In questi giorni abbiamo rilevato alcuni casi di variante inglese e, facendo il tracciamento e la ricostruzione dei contatti, ci siamo resi conto che i principali cluster sono dovuti a persone che arrivano da fuori, proprio come è successo quest’estate. Quindi, resta il grande rischio che, una volta spenti i focolai nell’isola, il virus possa tornare sulle gambe delle persone che fanno ingresso in Sardegna. Questo significa che dobbiamo concentrare tutti gli sforzi per proseguire lo screening di massa e contestualmente andare avanti coi vaccini. L’azione combinata di screening di massa, controllo degli accessi e vaccini ci può mantenere in una situazione di normalità“.
Solinas invoca maggiori controlli: “E’ un tema fondamentale, assieme al senso civico e alla responsabilità delle persone. La Sardegna quest’estate ha pagato un prezzo altissimo, perché era covid-free e il virus ci è stato portato da fuori. Purtroppo, allo stato attuale, non ci sono controlli agli aeroporti in nessuna parte d’Italia. Ho scritto più volte, a riguardo, ai prefetti e al ministero, perché gli uffici sanitari marittimi e aeroportuali di frontiera sono ridotti ai minimi termini come personale e non riescono a gestire un numero sufficiente di controlli. Da domani adotterò una specifica ordinanza in base alla quale ai porti e agli aeroporti della Sardegna utilizzerò del personale regionale. Chi arriva in Sardegna nei prossimi giorni, deve aver già fatto un test antigenico. In caso contrario, potrà farlo all’arrivo, perché metteremo dei presidi regionali di medici dedicati che eseguiranno i test sui passeggeri in arrivo”.