Cronaca

Curva in rialzo in Emilia, Bologna verso la zona rossa. Asl: “Emergenza letti. È peggio della seconda ondata”

Il sindaco Merola: "Dalla nostra Asl al nostro sistema ospedaliero ci segnalano che la situazione ricoveri sta aumentando in modo notevole e che il peggio deve ancora avvenire". Il direttore dell'Azienda sanitaria: "Situazione drammatica. Velocità della trasmissione del virus è pazzesca, anomala e molto preoccupante, forse accelerata dalle varianti"

Si aggrava la situazione contagi a Bologna e, stando a quanto annunciato dal sindaco Virginio Merola, la città metropolitana è “a un passo dalla zona rossa”. “Abbiamo preso un provvedimento ‘arancione scuro’ – ha spiegato a SkyTg24 – ma dalla nostra Asl al nostro sistema ospedaliero ci segnalano che la situazione ricoveri sta aumentando in modo notevole e che il peggio deve ancora avvenire. Penso che da qui a venerdì dovremo valutare ulteriori restrizioni”. Merola ha ricordato che la media di casi è di 417 su 100mila persone, con 22 comuni sopra la media e 12 oltre i 500 casi. “Per salvaguardare la nostra sanità è urgente prendere un provvedimento. Prima facciamo meglio è: sono gli ultimi episodi, dobbiamo stringere tutti i denti”, il messaggio lanciato alla Regione Emilia-Romagna.

I contagi nelle province emiliane sfiorano 2.600 anche oggi, picchi che non si vedevano da metà novembre e inizi di gennaio. Dal bollettino della Regione emerge che i nuovi positivi delle ultime 24 ore sono 2.597 sulla base di 12.463 tamponi. Età media in calo a 41 anni e ancora 23 vittime. A preoccupare sono soprattutto i ricoveri: 120 in più sono i pazienti da domenica nei reparti Covid (per un totale di 2.375) e nove in più nelle terapie intensive, per un totale di 236. Quanto alle province, Bologna con 768 nuovi casi più 117 del distretto Imolese sono il territorio dove la pandemia sta colpendo di più negli ultimi giorni. A seguire la provincia di Modena (con 533 nuovi casi), poi Reggio Emilia (270), Ravenna (181), Cesena (177), Rimini (174) e Parma (173).

L’allarme sulla città capoluogo è stato confermato dal direttore dell’Ausl di Bologna Paolo Bordon, intervistato da Repubblica Bologna: “L’Rt a Bologna è a 1,35. Abbiamo 847 persone ricoverate, stiamo rivoluzionando gli ospedali perché ci servono mille letti. Dobbiamo tagliare del 50% la chirurgia programmata non urgente al Bellaria e del 40% al Maggiore. È peggio della seconda ondata. Ma siamo solo all’inizio della terza”. Una preoccupazione che ha confermato anche al Resto del Carlino: “La situazione negli ospedali è drammatica. La velocità della trasmissione del virus di questi giorni è pazzesca, anomala e molto preoccupante, forse accelerata dalle varianti, e adesso abbiamo 850 ricoverati, il numero più alto della pandemia”. Bordon ha spiegato che oggi in città “registriamo il record di nuovi casi, siamo vicini agli 800, la situazione è complessa”. Più in generale il direttore dell’Ausl ha detto che “stiamo vivendo una fase vicino a quella di inizio pandemia, come la primavera di un anno fa. Siamo tornati a quel tragico inizio film”.

“Purtroppo le belle giornate hanno tratto in inganno la gente ma con un Rt a 1,35 presto vedremo le conseguenze degli assembramenti”, ha annunciato. La Città metropolitana di Bologna da sabato è in zona ‘arancione scuro’. Non è l’unica provincia dell’Emilia-Romagna con aumento di contagi preoccupante. Da domani, 2 marzo, anche Rimini, Ravenna e Cesena saranno in ‘arancione scuro’. Ma, in base ai dati settimanali, rischiano anche altre province come quella di Modena dove nei giorni scorsi i posti letto Covid risultavano già pieni al 90%. E a Reggio Emilia la vicepresidente di Provincia, Ilenia Malavasi, all’edizione reggiana del Resto del Carlino dice che la chiusura delle scuole non è più un tabù: “Questa curva va frenata e la scuola, anche se non è la fonte dei contagi, fa parte di un sistema”.

Domenica era stato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a parlare di “un’esplosione” di contagi tra i giovanissimi: “Non era mai successo, da un anno a questa parte”. I bambini e i giovanissimi “per la gran parte non hanno problemi gravi, ma vanno a casa e contagiano i familiari. In Emilia-Romagna abbiamo il ritorno in maniera robusta di ricoverati in terapia intensiva e reparti Covid. Io ho sempre difeso la scuola, ma ho il primo dovere di tutelare la salute delle persone”. Quindi ha lanciato l’allarme suun marzo “molto difficile” alle porte: “La terza ondata che ha già colpito la Germania, l’Inghilterra, la Francia, sta colpendo una parte d’Italia, tra cui l’Emilia-Romagna”. Bonaccini ha aggiunto che “siamo pronti a ogni restrizione per tutelare le persone e far riabbassare la curva che sta risalendo in maniera molto pesante e poi per avere primavera e estate che possa andare in maniera migliore”.