Il leader di Azione ed eurodeputato ex Pd ha annunciato che se i 5 stelle aderiscono al suo stesso gruppo, lui sarà costretto a uscire. Le trattative hanno subito un'accelerazione nelle ultime settimane ed erano state confermate a il Fatto Quotidiano dall'eurodeputato Castaldo
L’ipotesi che il Movimento 5 stelle, a Bruxelles, entri nel gruppo dei socialisti, ha scatenato le proteste in Italia di Carlo Calenda. L’eurodeputato ex Pd e ora leader di Azione su Twitter parlato di “un esperimento triste”: “In Ue sono rimasto delegazione Pd-Siamo europei per rispetto del mandato elettorale”, ha scritto. “Se dovessero entrare i 5 stelle non potrei rimanere. Fare un gruppo con i grillini andrebbe oltre ogni (triste) esperimento già fatto in Italia e sarebbe contrario a quanto promesso agli elettori”.
Non so voi, ma io tra le righe di questo tweet leggo un: “vorrei tanto andare in un altro gruppo, uno a caso (#Renew?), cerco da tempo il pretesto giusto e adesso l’ho finalmente trovato. Voler cambiare gruppo è una scelta legittima non serve denigrare inutilmente il #M5S Carlo????
— Fabio Massimo Castaldo (@FMCastaldo) March 1, 2021
A Calenda ha replicato, sempre su Twitter, l’eurodeputato M5s e vicepresidente del Parlamento Fabio Massimo Castaldo. Lo stesso che nei giorni scorsi aveva aperto a un ingresso nel gruppo dei Socialisti. “Io tra le righe” di Calenda “leggo un: ‘Vorrei tanto andare in un altro gruppo, uno a caso (Renew?), cerco da tempo il pretesto giusto e adesso l’ho finalmente trovato’. Voler cambiare gruppo è una scelta legittima non serve denigrare inutilmente il M5s, Carlo”. Quindi ha aggiunto: “Un po’ di dati oggettivi: già nello scorso mandato abbiamo avuto una perfetta condivisione di linea politica con l’S&D nel 71% dei casi, secondo miglior risultato. Non ho ancora i dati di questo, ma sono sicuramente ancora più alti. Parliamo di contenuti, non per slogan”. Il primo miglior risultato era il 74%, in relazione ai Verdi, nei quali in questa legislatura sono confluiti 4 eurodeputati ormai ex M5s (uno andò nei Verdi nella scorsa legislatura, Marco Affronte). Il grado di condivisione dei voti con il gruppo Efdd, cui i Cinquestelle appartenevano nella scorsa legislatura, era solo del 51%, più basso addirittura di quello con il Ppe (61%).
La settimana scorsa, intervistato da il Fatto Quotidiano, Castaldo aveva parlato dei lavori per l’ingresso nel gruppo dei Socialisti a Bruxelles: “L’intergruppo con Pd e Leu in Senato è un progetto che difende l’eredità” del precedente governo “ed è prezioso”, aveva detto. “Purtroppo anche il Pd è diviso. E invece dovremmo lavorare assieme, dai territori all’Europa, dove potremmo intensificare la collaborazione e persino convivere nello stesso Gruppo. Io ho registrato grande favore verso l’ipotesi di un nostro ingresso nei Socialisti”. E sull’apertura dal fronte dem, ha precisato: “Ho registrato grande favore verso questa ipotesi. Poi, certo, ci sono sempre frange contrarie, magari ammaliate dalle sirene renziane. Ma a questo punto bisogna scegliere una prospettiva politica. E in questo senso penso anche alle amministrative, dove si può fare asse trovando candidati comuni”.