Mentre la task force creata al ministero dell’Economia lavora al completamento del Recovery plan, la maggioranza che sostiene il governo Draghi si divide sulla strada da seguire per velocizzare gare d’appalto e completamento delle opere. Il sindaco di Firenze Dario Nardella (Pd) ha infatti lanciato una proposta simile a quella contenuta nel piano della task force guidata da Vittorio Colao: applicare direttamente le direttive europee, scavalcando così il Codice, almeno per le opere ritenute strategiche. A stretto giro il leader leghista Matteo Salvini ha commentato dicendo che “anche il Pd (col sindaco di Firenze) chiede di cancellare il codice degli Appalti per aprire i cantieri. Bene, avanti col modello Genova”. Ma a quel punto i dem hanno chiarito che l’idea non è quella. “Il Pd non chiede di cancellare il Codice degli Appalti, cosa peraltro impossibile essendo in larga parte il recepimento di direttive europee”, ha fatto sapere il ministro del Lavoro e vicesegretario, Andrea Orlando. “Il Pd, come ha fatto in questi mesi, lavora per semplificare le procedure, per ridurre il numero delle stazioni appaltanti, per superare la burocrazia difensiva“.

Nardella, intervistato dal Corriere della Sera, era partito dalla considerazione che “con queste norme noi le opere non le faremo. Per realizzare un’opera da 25 milioni con il codice appalti in Italia occorrono dieci anni. Quindi, semplicemente, propongo una moratoria: si applichino solo le leggi europee”. Cosa che Salvini traduce con “cancellazione del Codice”. Nei fatti sarebbe perlomeno una sospensione della durata di diversi anni, visto che i soldi del Recovery vanno spesi entro il 2026.

Orlando smentisce che il Pd sia per la cancellazione ma non entra nel merito della proposta di Nardella. Il Pd, specifica, “è contro la logica del massimo ribasso e del subappalto indiscriminato“. Quindi sì a “procedure di selezione delle imprese contraenti efficienti e rapide, ma di massima garanzia e trasparenza, a tutela di una effettiva libera concorrenza“. E “non è sacrificando i diritti dei lavoratori, riducendo la concorrenza e esponendosi al rischio di infiltrazioni che si fa ripartire il Paese”.

Su Facebook la coordinatrice del programma del Pd Chiara Braga aggiunge che l’attuazione del Codice va anzi completata “lavorando sulla qualificazione e centralizzazione delle stazioni appaltanti e potenziando le assunzioni di figure tecniche necessarie e competenti, digitalizzando le procedure di gara per ridurre gli oneri a carico delle imprese e accelerare i tempi, superando la logica del massimo ribasso per premiare invece qualità e sostenibilità delle offerte, regolando la disciplina del subappalto e dando attuazione al DURC di congruità per garantire tutela e sicurezza ai lavoratori e combattere il rischio di infiltrazioni criminali. Tutti aspetti su cui il Partito Democratico con la Ministra De Micheli aveva avviato un lavoro importante e che sono pienamente coerenti con le indicazioni del Recovery Plan indicate dal Ministro Giovannini“.

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