Secondo i membri della componente “L’alternativa c’è”, forza politica nella quale sono confluiti gli espulsi dal Movimento 5 stelle dopo il voto contrario al governo di Mario Draghi, un rientro nel Movimento in caso di “amnistia” sarebbe una “contraddizione in termini”.
“Il problema non si pone per un semplice fatto: noi siamo un’opposizione al governo Draghi e finché il M5S si porrà come forza di maggioranza rispetto a Draghi, viene da sé che non potrebbe accettare una forza di opposizione all’interno di una forza di maggioranza”, ha spiegato l’ex deputato M5s Andrea Colletti durante la presentazione della componente alla Camera dei deputati. “Io spero che il gruppo dirigente del Movimento 5 Stelle capisca come sia ancora più necessario essere una reale e vera forza di opposizione – ha continuato – Un’amnistia presuppone che vi sia una colpa e che l’amnistiato riconosca una sorta di colpa. Il problema sono state le decisioni prese dal gruppo dirigente, che in 24 ore è passato dal no a Draghi al sì a Draghi senza fiatare”, ha aggiunto.
Sulla possibilità di Alessandro Di Battista come capo della forza politica, Colletti è sicuro: “Non abbiamo bisogno di leader in questo momento. Di Battista è una persona che si dà molto da fare fuori dal Parlamento e noi siamo apertissimi a tutte le persone che si ritrovano nel nostro manifesto e che vogliono fare un percorso insieme a noi… ma i leader perdono vigore, nella fluidità della politica, in pochissimo tempo”.