Sono quattro i Giovani, Avincola, Elena Faggi, Folcast e Gaudiano, che si sfideranno con la votazione mista della Demoscopica, Sala Stampa e Televoto. Solo due di loro passeranno in turno direttamente alla finalissima di venerdì
Sul palco del Teatro Ariston questa sera faranno il loro debutto quattro cantanti delle Nuove proposte: Avincola, Elena Faggi, Folcast e Gaudiano. Tutti e quattro si sottoporranno alla votazione della Giuria Demoscopica, Sala Stampa e del Televoto che peserà per il 34%. Le prime 2 canzoni classificate accedono alla finale di venerdì 5 marzo), le altre 2 saranno eliminate, senza ripescaggio.
Avincola si presenta all’Ariston con il brano “Goal!”. Cantautore romano ha già vinto riconoscimenti come il Premio Stefano Rosso, Premio Botteghe d’Autore, Premio PIVI Siae (2013) e il Premio MEI Cinema (2013). Il suo percorso si è incrociato con artisti come, Riccardo Sinigallia, Freak Antoni (Skiantos), Paolo Giovenchi e Fiorello. A soli 21 anni pubblica un Ep di inediti, suscitando fin da subito l’attenzione della critica. Nel marzo 2013 è ospite del Cinema America dove presenta il suo docufilm “Stefano Rosso – L’ultimo Romano”. Nel 2014 esce l’album “Così canterò tra vent’anni” e l’anno seguente pubblica “KM28” (Helikonia). “Turisti” è il nuovo disco di Avincola.
Gaudiano, classe ’91, è in gara tra le Nuove Proposte con “Polvere da sparo”, dedicato alla perdita del padre, capace di descrivere tutte quello che rimane quando, attraversato il dolore, accettiamo la perdita di una persona amata. “È la canzone che non avrei mai voluto scrivere, ma è anche il brano che mi ha permesso di parlare di questi temi, oggi, a Sanremo. – ha spiegato Gaudiano – È nata di getto, mentre uscivo da un periodo difficilissimo, al centro del quale c’era solamente l’assenza di mio padre. Io e lui avevamo un rapporto speciale. I momenti insieme sono diventati immagini, le immagini si son fatte spazio e io ho deciso di custodirle, per parlare di lui, di noi, del dolore e della mia rinascita”.
La giovane cantautrice Elena Faggi è in gara con il brano “Che ne so”. “Il brano – ha raccontato Elena – parla di quella fase dell’innamoramento in cui non si sa se si è ricambiati, quando siamo soliti farci i nostri “film mentali” e viaggiare tra illusioni e dubbi. Ho scritto “Che ne so” poco prima delle settimane che hanno preceduto il lockdown di marzo 2020, nel periodo in cui la scuola era come in “pausa”, in attesa di capire come sarebbe cambiato tutto. Ho avuto più tempo per pensare, scrivere e ho raccontato una mia esperienza che penso alla fine possa riguardare tante persone”.
Il cantautore romano Folcast è in gara con il brano “Scopriti” e sarà in tour nei principali club italiani dall’11 novembre 2021. Folcast (nome d’arte di Daniele Folcarelli) è un cantautore romano classe ’92. Cresce in una famiglia di musicisti divorando qualsiasi tipo di musica. Inizia a suonare da autodidatta pianoforte, basso e batteria, per scegliere poi come compagna di vita la chitarra, che studia fino al conseguimento della laurea al conservatorio Licinio Refice di Frosinone. Fonda il suo progetto artistico nel 2015 sulle basi dell’energia e del groove, creando una miscela tra vari generi: funk, R&B, soul, blues, pop e rock, con accenni al rap. Lo stesso anno pubblica l’EP d’esordio omonimo, seguito nel 2017 dal primo album “Quess” e nei due anni successivi dai singoli “Narcolessia” e “Cafu”. A inizio 2020 inizia il lavoro sul suo secondo album, prodotto da Tommaso Colliva. In estate è l’opening act del live di Daniele Silvestri al Festival Suoni di Marca. A dicembre dello stesso anno è uno dei 6 vincitori di Sanremo Giovani e ottiene l’accesso alla 71^ edizione del Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte. “Scopriti”, il brano che Folcast porterà sul palco dell’Ariston, è scritto e composto da lui stesso. Alla composizione hanno collaborato Tommaso Colliva (già vincitore di un Grammy per il suo lavoro con i Muse e produttore di numerosi artisti, tra cui Diodato e Ghemon), che ha curato anche la produzione artistica, e Raffaele Scogna. L’arrangiamento degli archi è a cura di Rodrigo D’Erasmo.